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Giovedì, 28 Marzo 2024

Gli auguri dell'arcivescovo, don Franco: "Pensiamo agli immigrati come intrusi, torniamo a dare valore al Natale"

Il cardinale parla agli agrigentini, spiegando il valore del presepe: "Ci commuoviamo davanti la statuetta di Gesù, fatta di gesso. Però, non riusciamo a commuoverci davanti al bambino che perde la vita in una barca"

"Abbiamo bisogno di un Natale vero". Sono queste le parole del cardinale, l’arcivescovo di Agrigento, don Franco Montenegro. In occasione dello scambio di auguri con la stampa, don Franco, ha voluto parlare agli agrigentini. Immigrazione, povertà e speranza: questi i temi toccati dall’arcivescovo.

“Rischiamo di perdere di vista il vero significato del Natale. Probabilmente lo stiamo già facendo. Ci siamo anche abituati a Dio, ci siamo talmente abituati facendone, a volte, a meno. Questo ci mette in grossa difficoltà. Abbiamo dimenticato i valori che Gesù ci ha portato, tutto questo ci fa vivere dentro una bolla di sapone. E’ importante guardare e guardarci con gli occhi di Dio”.

Don Franco parla così alla sua città: "Dobbiamo arrivare alla conquista del vero Natale, mettendo Gesù al centro. Il mondo sta diventando brutto e vecchio, abusiamo degli altri. Non ci sappiamo più guardare dentro. Tentiamo con le nostre gomitate di potere arrivare prima, in questa lotta che offende e che non ci dà il giusto posto. Ci rimettono i poveri. L’egoismo di tanti riesce a schiacciare anche loro”.

Il cardinale parla di immigrazione: "A noi da fastidio parlare degli immigrati, li pensiamo come intrusi. Oggi ci commuoviamo davanti la statuetta di Gesù, fatta di gesso è messa nel presepe. Però, non riusciamo a commuoverci davanti al bambino che perde la vita in una barca e viene gettato al mare dai genitori. Dio non umilia l’uomo, lo innalza".

Don Franco dice la sua sula querelle dei presepi. “E’ bello fare il presepe, ma è diventato un giocattolo. Abbiamo dimenticato che uomini veri stanno vivendo così. Penso agli immigrati, ma anche ai nostri poveri. Noi, però, non vogliamo essere disturbati. A volte mi pongo una domanda: ma noi un Dio così lo vogliamo davvero? Se io sono cristiano devo seguire lui, senza mettere paletti. Il Natale non è solo di chi sta bene”.

L’arcivescovo ricorda le vittime della strage di Corinaldo. “Vogliamo fare grandi i nostri bambini. Dobbiamo interrogarci noi. Un mondo senza dio dove arriva?”. Don Franco parla di pace e di speranza: "E’ ancora possibile ritornare e ripartire. Vorrei che Dio entrasse in ogni famiglia, facendo aprire il cuore alla speranza.  Non rassegniamoci mai, cominciamo a coniugare i verbi al presente ed al futuro".

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