"Caccia" al super latitante Matteo Messina Denaro: ecco le immagini che immortalano il volto del boss
All'alba di oggi è scattata una vasta operazione antimafia volta a disarticolare la rete dei presunti fiancheggiatori di Matteo "U siccu"
All'alba di oggi è scattata una vasta operazione antimafia volta a disarticolare la rete dei presunti fiancheggiatori di Matteo "U siccu"
L'inchiesta sta coinvolgendo una ventina di persone - uomini d'onore di sempre, ma anche volti nuovi - sospettate di essere fiancheggiatori - del latitante, per i trascorsi criminali e per la loro vicinanza o contiguità alle famiglie mafiose trapanesi e agrigentine
Due donne, oltre che la stessa trentaduenne, sono state iscritte nel registro degli indagati per l'ipotesi di reato di resistenza a pubblico ufficiale
Controlli, contravvenzioni, sequestri, e denunce: ecco i risultati raggiunti nei due comuni dell'Agrigentino dai carabinieri coadiuvati dal 12esimo Battaglione Sicilia
Sono 23, tra soggetti privati e ditte legati «da reciproca interdipendenza o connessione anche derivante da rapporti parentali, amicali e di "fratellanza massonica"», a essere in atto indagati. L'operazione, condotta dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Agrigento e dai carabinieri del reparto operativo, vede coinvolte abitazioni e sedi legale di imprese a Favara, Aragona, Agrigento, Naro, Licata e San Giovanni Gemini
Nel trascorso fine settimana, i carabinieri della Compagnia di Licata, hanno intensificato i controlli del territorio della città di Licata e Palma di Montechiaro, finalizzati a garantire un maggiore sicurezza percepita dai cittadini, anche alla luce di alcuni fatti criminosi verificatisi nel territorio
Associazione a delinquere finalizzata al falso e alla truffa ai danni dell’Asp di Agrigento e Caltanissetta e del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali, oltre che ipotesi di riciclaggio e auto-riciclaggio. Con queste ipotesi di reato sono finiti sotto indagine cinque canicattinesi collegati a sette enti di natura assistenziale per i quali sarebbero stati ottenuti contributi pubblici con finalità non propriamente lecite
Il reato ipotizzato andrebbe a toccare i presunti "protetti" che avrebbero usufruito di una corsia preferenziale a dispetto di altri che vedevano passare avanti la commissione incaricata a controllare i requisiti richiesti
I militari dell'Arma avrebbero sequestrato alcuni documenti relativi al procedimento penale a carico di Arnone per tentata estorsione, nonché tre computer ed alcune pen drive. La perquisizione si sarebbe estesa anche in casa di Maria Grazia Di Marco, testimone nello stesso processo