Antonino Mangione ha raccontato di avere subito pressioni per raccontare agli inquirenti che le denunce contro Antonio Massimino erano infondate: sotto accusa il cognato e un cinquantenne ritenuto vicino al capomafia. Il collaborante sarà accompagnato in aula con l'ambulanza
Vincenzo Calcara, che confessò a Paolo Borsellino di avere ricevuto l'incarico di ucciderlo, si sarebbe rivolto al difensore dell'ex sindaco di Castelvetrano, suo grande rivale, morto poco prima, dicendole che ci sarebbero state "altre condoglianze"
La donna aveva denunciato il boss Antonio Massimino e altri due imputati di averla sequestrata e costretta a subire abusi come rappresaglia per una truffa commessa da Antonino Mangione. "E' stato pagato per mentire, ho detto tante bugie". Proiettato un video di una telefonata fra i due
La donna sostiene di essere stata spinta con la forza ad accusare il boss Antonio Massimino e altre due persone di avere commesso degli abusi nei suoi confronti. "Mai minacciata per dire questo". Ma il procuratore generale replica e produce le denunce che dimostrano il contrario
Un appuntato racconta l'indagine che è scattata dopo le denunce della donna che all'epoca aveva una relazione con Antonino Mangione. L'accusa a carico di due persone, fra cui il cognato del boss Antonio Massimino, è quella di avere intimidito la coppia per fare ritirare le denunce al capomafia
“Maraschino”, collaboratore di giustizia assai controverso, saltó il fosso nel 1997 e fece scattare la maxi operazione Akragas. Fra omissioni, reticenze e giravolte fu estromesso dal programma di protezione nel 2015
L'avvocato Salvatore Pennica, in seguito alle rivelazioni dell'architetto Giuseppe Tuzzolino, subì pure una perquisizione da parte della Dda che cercava supporti informatici con materiale "scottante". Negli anni successivi le sue rivelazioni portarono pure a New York a caccia del superlatitante Matteo Messina Denaro
L'architetto Giuseppe Tuzzolino, collaboratore di giustizia mancato, replica al suo legale che lo aveva denunciato e fatto finire a giudizio per calunnia