L’attivista antimafia minacciato dopo convegno sulla legalità: presentata denuncia alla squadra mobile
L’esponente del Pd, Giuseppe Trovato, ha formalizzato in questura una querela per l’aggressione verbale
L’esponente del Pd, Giuseppe Trovato, ha formalizzato in questura una querela per l’aggressione verbale
Il capo dei pm della capitale: "Cosa Nostra resta priva di un importantissimo punto di riferimento non solo a Trapani ed Agrigento ma anche a Palermo"
Grande euforia in via San Lorenzo: i carabinieri festeggiano mentre c'è chi li applaude e li ringrazia. Nelle immagini anche la cattura di un fiancheggiatore del boss trapanese
Sergio De Caprio, il capitano 'Ultimo' che il 15 gennaio 1993, a capo dell'unità Crimor dei Ros dei carabinieri, arrestò il boss, racconta: "Ricordo il tempo, che aveva una dimensione fisica e l'attesa"
Il boss trapanese lascia la caserma dei carabinieri dove era stato portato subito dopo l'arresto
L'unico siciliano è Giovanni Motisi (Cosa Nostra), nato a Palermo, ricercato dal 1998 per omicidi, dal 2001 per associazione di tipo mafioso: il 10 dicembre 1999 sono state diramate le ricerche in campo internazionale
Il boss di Castelvetrano, per anni ed anni, è stato cercato anche nell'Agrigentino. Si diceva che si nascondesse nella Valle del Belice. Ma s'è detto - tante le dicerie raccolte - che fosse in un casolare a Canicattì. La sua ombra, dopo che sono stati bloccati Gerlandino Messina e Giuseppe Falsone, ha sempre aleggiato su questa provincia
Relazione della Dia: i capimafia della provincia gli "riconoscono unanimemente l'ultima parola sull'investitura o sulla revoca di cariche di vertice all'interno dell'associazione"
Il boss, che aveva in programma dopo l'accettazione fatta con un documento falso, prelievi, visita e cura, era all'ingresso. Un carabiniere si è avvicinato al padrino e gli ha chiesto come si chiamasse. "Mi chiamo Matteo Messina Denaro", ha risposto
La procura contesta l'intralcio alla giustizia con metodo mafioso: il collaborante Antonino Mangione e la moglie sarebbero stati intimoriti per ritirare le denunce che tiravano in ballo il capomafia Antonio Massimino
La corte d'appello di Palermo lo aveva rimesso in libertà a seguito di una perizia che attestava dei deficit cognitivi. L'uomo era stato un fedelissimo di Riina ed era stato condannato a 17 anni per mafia. Da una prima ricostruzione sembra che sia stato travolto da un treno
I Pm della Dda: "Aveva ritenuto opportuno esporgli preventivamente le sue intenzioni delittuose, in considerazione del fatto che in precedenza, per una situazione analoga, era stato richiamato per avere agito in totale autonomia"
L'uomo aveva 76 anni ed era recluso a Sassari, secondo i pentiti fu mandante insieme ad altri dell'omicidio che tolse la vita al "Mastino"
Dopo diversi tentativi, vani, il giudice di sorveglianza ha dato il via libera. L'ex capo di Cosa Nostra agrigentina, è detenuto al carcere di Novara
L'udienza si terrà il prossimo 28 maggio, alla sbarra anche tre persone accusate di favoreggiamento nei suoi confronti
A parlare di Leo Sutera - illustrando quali fossero i nuovi organigrammi dopo la cattura dei boss Giuseppe Falsone e Gerlandino Messina - è stato il collaboratore di giustizia Calogero Rizzuto. Ma anche Vito Bucceri e prima ancora Giovanni Brusca
L'empedoclino è stato condannato all'ergastolo - con sentenza definitiva - per associazione mafiosa, omicidio e tentato omicidio. Con l'ordinanza della Corte d'Assise è nelle condizioni di poter chiedere misure alternative
Il tribunale di Sorveglianza di Torino aveva bloccato una lettera scritta dell'ex capomafia e inviata all'associazione "Nessuno tocchi Caino"
Secondo le accuse, il 65enne sarebbe stato in contatto con i capimafia Giovanni Brusca e Leoluca Bagarella, e con i vertici di Cosa nostra in provincia di Agrigento. Venerdì era stato condannato a dieci anni