Tra i destinatari delle 26 misure cautelari figura un 22enne originario di Canicattì. Numerosi i settori presi di mira: da quello ittico alla panificazione, dalle pasticcerie al ritiro delle pelli e degli oli esausti
Coinvolti 45 indagati, accusati di associazione a delinquere finalizzata all’accesso abusivo a sistema informatico, frode informatica e riproduzione e diffusione di opere intellettuali. Un giro di affari illegale per milioni di euro in danno di Sky, Dazn, Mediaset, Netflix ed altre società Netflix e altri
Il processo continua in Corte di Appello per gli altri due imputati con udienza fissata per il 24 maggio per la discussione da parte del procuratore generale
L'indagine - sviluppata dai carabinieri del Ros - è stata coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dall'aggiunto Paolo Guido e dai pm Gery Ferrara, Claudio Camilleri e Gianluca De Leo
Guai per il titolare di un "baretto" movibile. L'uomo è stato "beccato" mentre era intento a vendere alcoolici. Il titolare del chiosco è stato anche sanzionato
Il professionista è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa: avrebbe compilato falsi atti per far risultare acquisiti per usucapione di una serie di terreni per poi chiedere i contributi
Cinquanta le persone che sono state iscritte nel registro degli indagati. Il dirigente del commissariato: "Le misure cautelari eseguite nelle ultime ore, sono soltanto la punta dell'iceberg"
Tre le persone arrestate - per sfruttamento e favoreggiamento - dalla polizia fra Palma di Montechiaro, Canicattì e Rocca di Neto che è in provincia di Crotone. Un romeno risulta essere irreperibile
Sono stati stroncati diversi affari illeciti sviluppati tra la Sicilia, il Lazio e la Lombardia, con radici anche fuori dall'Italia: con la Germania, infatti, esisteva un asse per commerciare in droga
Il giro d'affari complessivo è stato stimato in oltre 35 mila euro: ogni giorno avevano luogo in media 20 scambi di "roba" per oltre 30 grammi e il guadagno medio era di circa 500 euro per ogni giornata "lavorativa"
Il collaboratore di giustizia ha reso più dichiarazioni sul presunto reggente della famiglia mafiosa di Agrigento-Villaseta: "Lombardozzi non lo gradiva particolarmente e me lo disse perché fa casini, truffe, si immischia su tutto"
Trovate più di 10 mila piante di canapa indiana e due essiccatoi. In carcere sono finiti: Carmelo Collana, 53 anni, originario di Campobello di Licata e dipendente del Comune di Canicattì; Pietro e Vincenzo Martini, di 22 e 19 anni, di Belmonte Mezzagno
Ben sei sono risultati sprovvisti della prevista licenza di pubblica sicurezza, cinque dei dieci soggetti, infine, non hanno esposto all’interno dei propri locali la tabella dei giochi proibiti
Il collaboratore di giustizia per ogni zona ha indicato il capo e fatto il nome anche del responsabile dell’intero mandamento: "Il mandamento di Santa Elisabetta, con a capo Francesco Fragapane, comprende Raffadali con a capo Antonino Vizzì con Salvatore Manno che è l’anziano, il vero capo è lui ma Vizzì è quello operativo"
L’operazione voluta dal questore di Agrigento, Maurizio Auriemma è stata portata avanti dai vigili urbani, dai poliziotti del commissariato di Licata, dai carabinieri e dalla guardia di finanza