Il mio nome è Nessuno, L'Ulisse. Gli under-30 sono in fuga dal teatro?
Grandissimo evento ieri sera al teatro Pirandello, dove ha giganteggiato sul Palco Sebastiano Lo Monaco nel lungo ed intenso quasi monologo dell’Ulisse, intrecciato ai suoi personaggi principali vi-via incontrati lungo la Sua vita. Scarna scenografia, comunque pienamente colmata dall’evento in se e per se, e dall’interpretazione di Lo Monaco, che ha spesso, fatto vibrare il palco e la platea, sia sugli eventi descritti della guerra Troia ed i suoi contrasti avuti con Achille, sia durante le descrizioni della Sue ambasciate per evitare la Guerra. La versione di Valerio Massimo Manfredi, adattata per il teatro da Francesco Nicolini è stata comunque ricca di energia che il pubblico, ha apprezzato essendo tenuto continuamente con il fiato sospeso. La scena finale, in cui Penelope chiede a suo figlio Telemaco di portargli il letto nuziale nella stessa sala dove si era appena svolta la strage dei Proci per mano di Ulisse, mette alla prova il mendicante spacciatosi per Ulisse, avvolge la scena, tiene con incollata la platea, e fa giganteggiare Lo Monaco fra i grandi attori del Teatro italiano.
Da segnalare ieri sera, che il teatro Pirandello, risultava essere per gran parte pieno, ma privo della linfa vitale ed energica dei giovani. Veramente pochi gli under 30 presenti in sala, il che ha palesato il distacco generazionale agrigentino al Suo teatro. Speriamo che questo trend generazionale di rottura non duri, e che gli under 30 tornino al più presto a presenziare il teatro cittadino, ricco quest’anno di eventi e di protagonisti, come spesso negli ultimi anni non accadeva. Mi chiedo però, se essi siano stati annoiati dai palinsesti delle passate stagioni e che questo abbia creato in loro disinteresse, oppure è solo un segno dei tempi, che dovremo amaramente tutti accettare. Mi chiedo quindi: saranno solo queste, le sole cause a provocare questo distacco generazionale della fascia più giovane, al Suo teatro cittadino?
Danilo De Caro