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Premio Lattes Grinzane 2020, l'istituto "Pirandello" di Lampedusa farà parte delle giurie scolastiche

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

La Fondazione Bottari Lattes continua a lavorare a progetti culturali e iniziative legate all’arte e alla letteratura, come il Premio Lattes Grinzane, nel rispetto di tutte le misure per il contenimento dell’emergenza sanitaria Covid-19. Martedì 5 maggio saranno designati i cinque romanzi finalisti del Premio Lattes Grinzane 2020 e il vincitore del Premio Speciale 2020. Saranno annunciati a mezzo stampa e sulla pagina Facebook della Fondazione Bottari Lattes, sull’account Twitter @BottariLattes, oltre che sul sito www.fondazionebottarilattes.it.

La cerimonia di designazione era prevista come sempre nel mese di aprile, in un appuntamento aperto al pubblico e a ingresso gratuito allo Spazio incontri della Fondazione CRC di Cuneo, principale sostenitore del Premio, insieme con Regione Piemonte. L’emergenza sanitaria ha costretto la Fondazione Bottari Lattes a sospendere gli appuntamenti culturali rivolti al pubblico, ma non a bloccare i progetti in corso, come appunto il Premio Lattes Grinzane, che continua il suo percorso e rimane in contatto con lettori, studenti, appassionati di libri e affamati di cultura.

Organizzato dalla Fondazione Bottari Lattes e dedicato a Mario Lattes, il Premio Lattes Grinzane è rivolto a opere di narrativa italiana e internazionale pubblicate in Italia fra gennaio 2019 e gennaio 2020. Dopo la selezione dei cinque romanzi finalisti da parte della Giura Tecnica, la scelta del libro vincitore è affidata al giudizio di studenti delle Giurie Scolastiche diffuse in tutta Italia, da Trieste a Lampedusa.

Il Premio Speciale viene assegnato dalla Giuria Tecnica a un’autrice o autore internazionale che, nel corso del tempo, si sia dimostrato meritevole di un condiviso apprezzamento critico e di pubblico.

A comporre la rosa dei cinque romanzi finalisti sono i membri della Giuria Tecnica: il presidente Gian Luigi Beccaria (linguista, critico letterario e saggista), Valter Boggione (docente), Vittorio Coletti (linguista e consigliere dell'Accademia della Crusca), Giulio Ferroni (critico letterario e studioso della letteratura italiana), Loredana Lipperini (scrittrice, giornalista, conduttrice radiofonica), Bruno Luverà (giornalista), Alessandro Mari (scrittore ed editor), Romano Montroni (presidente del Centro per il libro e la lettura), Laura Pariani (scrittrice), Lara Ricci (giornalista culturale) e Bruno Ventavoli (giornalista, critico letterario). Le cinque opere finaliste saranno scelte sulla base del loro valore letterario e della rappresentatività delle tendenze più vive e originali della narrativa contemporanea.

La parola passerà quindi ai giovani: i cinque libri saranno letti e discussi da studenti delle Giurie Scolastiche presenti in diversi istituti italiani e che cambiano a ogni edizione per permettere una più ampia partecipazione al progetto e alla lettura.

I vincitori delle passate edizioni del Premio Lattes Grinzane sono stati: Alessandro Perissinotto (Mondadori) nel 2019; Yu Hua (Feltrinelli) nel 2018; Laurent Mauvignier (Feltrinelli) nel 2017; Joachim Meyerhoff (Marsilio) nel 2016; Morten Brask (Iperborea) nel 2015; Andrew Sean Greer (Bompiani) nel 2014; Melania Mazzucco (Einaudi) nel 2013; Romana Petri (Longanesi) nel 2012; Colum McCann (Rizzoli) nel 2011.

Le scuole che al momento fanno parte delle Giurie Scolastiche 2020 sono: Istituto di Istruzione Superiore “G. Govone” di Alba (Cuneo), segnalato da Banca d‘Alba; Liceo Ginnasio di Stato “Francesco Scaduto” di Bagheria (Palermo); Istituto di Istruzione Superiore “M. Pagano” di Campobasso; Liceo “Luigi Garofano” di Capua (Caserta); Istituto di Istruzione Superiore "La Rosa Bianca" di Cavalese (Trento); Istituto di Istruzione Superiore “Cataldo Agostinelli” di Ceglie Messapica (Brindisi); Liceo Classico Statale “G. Cevolani” di Cento (Ferrara); Liceo Scientifico "Giandomenico Cassini" di Genova; Istituto Omnicomprensivo "Luigi Pirandello" di Lampedusa (Agrigento); Liceo Classico Statale “A. Manzoni” di Lecco; Liceo Classico – Linguistico “G. Leopardi” di Macerata; Istituto di Istruzione Superiore Statale “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di Montefiascone (Viterbo); Liceo Classico Statale “A. Gramsci” di Olbia; Liceo Classico “Quinto Orazio Flacco” di Potenza; Istituto di Istruzione Superiore “Arimondi – Eula” di Savigliano (Cuneo); Istituto di Istruzione Superiore “Sansi – Leonardi – Volta” di Spoleto (Perugia); Liceo Classico “Francesco Corradini” di Thiene (Vicenza); Liceo Classico Statale “Massimo D’Azeglio” di Torino; Liceo “Carducci – Dante” di Trieste; Istituto di Istruzione Superiore “Lagrangia” di Vercelli; Liceo Classico “G. Carducci” di Viareggio (Lucca); Istituto di Istruzione Superiore “Morelli – Colao” di Vibo  Valentia.

Il Premio Lattes Grinzane prevede il riconoscimento del Premio Speciale, assegnato dalla Giuria Tecnica a un’autrice o autore internazionale che, nel corso del tempo, si sia dimostrato meritevole di un condiviso apprezzamento critico e di pubblico. Le precedenti edizioni sono state vinte da: Haruki Murakami (Giappone; Einaudi) nel 2019; António Lobo Antunes nel 2018 (Portogallo; Feltrinelli); Ian McEwan nel 2017 (Inghilterra; Einaudi); Amos Oz nel 2016 (Israele; Feltrinelli); Javier Marías nel 2015 (Spagna; Einaudi); nel 2014 Martin Amis (Gran Bretagna; Einaudi); Alberto Arbasino nel 2013 (Adelphi); Patrick Modiano) nel 2012 (Francia - Premio Nobel 2014; Guanda e Einaudi; Enrique Vila-Matas nel 2011 (Spagna; Feltrinelli).

Le giornate dedicate agli scrittori e alla loro premiazione sono previste per venerdì 9 e sabato 10 ottobre nelle Langhe.

Il Premio Lattes Grinzane è intitolato a Mario Lattes (editore, pittore, scrittore, scomparso nel 2001) ed è organizzato dalla Fondazione Bottari Lattes con il sostegno di Regione Piemonte, Fondazione CRC, Fondazione CRT, Banca D’Alba, Cantina Giacomo Conterno, Banor; con il patrocinio di Mibact, Città di Alba, Comune di Grinzane Cavour, Comune di Monforte d’Alba, Città di Cuneo, Unione di Comuni Colline di Langa e del Barolo, Polo del ‘900, Casa editrice Lattes; con il contributo di WiMu-Wine Museum, Azienda Agricola Conterno Fantino, Enoteca Regionale Piemontese Cavour, Cantina Terre del Barolo, Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba, Antico Borgo Monchiero, Réva Vino & Resort, Antica Torroneria Piemontese; sotto gli auspici del Centro per il libro e la lettura.

Info: 0173.789282 - eventi@fondazionebottarilattes.it
WEB fondazionebottarilattes.it | FB Fondazione Bottari Lattes | TW @BottariLattes | YT FondazioneBottariLattes

Ufficio Stampa:
Paola Galletto – pao.galletto@gmail.com – galletto@fondazionebottarilattes.it – 340.7892412

La giuria tecnica

Gian Luigi Beccaria 
presidente

 Nato a Costigliole Saluzzo (Cuneo) nel 1936, è professore emerito dell’Università di Torino, dove ha insegnato Storia della lingua italiana. È membro dell’Accademico dei Lincei, dell’Accademia della Crusca e dell’Accademia delle Scienze di Torino. Ha pubblicato volumi dedicati all’italiano antico e moderno: momenti e aspetti nel Settecento italiano, rapporti linguistici Italia-Spagna nel Cinquecento e Seicento, prosa e poesia del Novecento, letteratura e dialetto, linguaggi settoriali dell’italiano contemporaneo, linguistica generale, tradizioni popolari. Ricordiamo: Sicuterat. Il latino di chi non lo sa: Bibbia e liturgia nell’italiano dei dialetti (Garzanti, nuova ed. 2001), Elogio della lentezza (Aragno, 2004), Per difesa e per amore (Garzanti, 2006), Tra le pieghe delle parole (Einaudi, 2007), Misticanze. Parole del gusto e linguaggi del cibo (Garzanti, 2009), Il mare in un imbuto. Dove va la lingua italiana (Einaudi, 2010), Alti su di me. Maestri e metodi, testi e ricordi (Einaudi, 2013), Ritmo e melodia nella prosa italiana. Studi e ricerche sulla prosa d’arte (rist. Olschki, 2013), La guerra e gli asfodeli. Romanzo e vocazione epica in Beppe Fenoglio (Aragno, 2013), Le forme della parola. Da Sbarbaro a De André: testimonianze sul Novecento (Rizzoli, 2013), L’italiano in 100 parole (Rizzoli, 2014), Lingua madre. Italiano e inglese nel mondo globale (con A. Graziosi, il Mulino, 2015), L’italiano che resta. Le parole e le storie (Einaudi, 2016) e Il pozzo e l’ago. Intorno al mestiere di scrivere (Einaudi, 2019).

Valter Boggione 

Nato ad Alba (Cuneo) nel 1966, è professore ordinario di Letteratura italiana all’Università di Torino. Si è occupato in particolare di poesia barocca, di Manzoni e Tommaseo, di Gozzano e dei crepuscolari, di scrittori-pittori torinesi (Mario Lattes e Italo Cremona) e di questioni legate all’intertestualità letteraria. Ha curato per Utet l’edizione Poesie e tragedie di Manzoni, con ampio commento, nonché edizioni di Leporeo e Dotti. Per diversi anni ha risposto a quesiti sulla lingua italiana per il settimanale Specchio de La Stampa. È del 2011 il volume su Fenoglio La sfortuna in favore, pubblicato da Marsilio. Numerosi i lavori di storia della lingua, con un Dizionario storico del lessico erotico italiano più volte ristampato (Utet, 2015) e un Dizionario dei proverbi (Utet, 2007).

Vittorio Coletti

 Nato a Pontedassio (Imperia) nel 1948, dal 1986 al 2017 è stato professore ordinario di Storia della lingua italiana nell’Università di Genova e accademico della Crusca. Ha insegnato all’Università di Trento, di Paris VIII e di Nizza. I suoi studi riguardano l’italiano letterario (Storia dell’italiano letterario, Einaudi, 1993; Italiano d’autore, Marietti, 1989; Dietro la parola, Dell’Orso, 2000), il ruolo dell’educazione religiosa nella diffusione dell’italiano (Parole dal pulpito, nuova ed. accresciuta CUSL, 2006) e le vicende della lingua comune, sia nel suo lessico (Eccessi di parole. Sovrabbondanza e intemperanza lessicale in italiano dal Medioevo a oggi, Cesati, 2012 e Dizionario della lingua italiana, Sansoni, 2008 e 2012, con Francesco Sabatini) sia nella sua grammatica (Grammatica dell’italiano adulto, il Mulino, 2015). Attento alla narrativa, si è occupato del romanzo nell’epoca della globalizzazione in Romanzo mondo (il Mulino, 2011). Scrive su L’Indice dei libri e la Repubblica – Il lavoro.

Giulio Ferroni
Nato a Roma nel 1943, dal 1975 al 1982 ha insegnato all’Università della Calabria, quindi fino al 2013 alla Sapienza di Roma, di cui è professore emerito. Ha raccolto l’esperienza dello studio delle diverse zone della letteratura italiana in Storia della letteratura italiana (Einaudi, 1991; Mondadori, 2012). I suoi studi sul Cinquecento italiano sono in parte raccolti nei volumi Mutazione e riscontro nel teatro di Machiavelli (Bulzoni, 1972), Le voci dell’istrione. Pietro Aretino e la dissoluzione del teatro (Liguori, 1977), Il testo e la scena (Bulzoni, 1980), Machiavelli o dell’incertezza (Donzelli, 2003), Ariosto (Salerno, 2008). Una sintesi della sua prospettiva, insieme teorica e militante, è data da Dopo la fine. Sulla condizione postuma della letteratura (Einaudi, 1996, Donzelli, 2010) e da I confini della critica (Guida, 2005). Saggi sulla letteratura contemporanea sono compresi nel volume Passioni del Novecento (Donzelli, 1999). Tra le altre pubblicazioni: Prima lezione di letteratura italiana (Laterza, 2009), La passion predominante. Perché la letteratura (Liguori, 2009), Scritture a perdere (Laterza, 2010), Gli ultimi poeti. Giovanni Giudici e Andrea Zanzotto (il Saggiatore, 2013). 

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