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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

Caos e disagi al pronto soccorso, l'Asp corre ai ripari per ridurre i tempi d'attesa

Tra le implementazioni l'Asp segnala l'attivazione di una fase di pre-accoglienza e orientamento, con apposita sala d’attesa dotata di monitor sui pazienti

L'Asp corre ai ripari per ridurre i tempi d'attesa al pronto soccorso dell'ospedale "San Giovanni di Dio" di Agrigento, dopo il caso di un paziente che ha atteso tredici ore per una radiografia.

Caos e disagi al pronto soccorso

Il servizio di psicologia in pronto soccorso, tra i pochi istituiti in Italia, - fanno sapere dall'Asp di Agrigento - è uno degli interventi che dall’ottobre scorso sono stati attivati presso il pronto soccorso, secondo un piano di miglioramento che già ha trovato attuazione in alcuni interventi organizzativi. 

Tra le implementazioni al pronto soccorso, l'Asp segnala l'attivazione di una fase di pre-accoglienza e orientamento, con apposita sala d’attesa dotata di monitor sui pazienti in attesa, a carico di operatori tecnico-amministrativi nella quale viene identificato e ammesso alla struttura interna un solo accompagnatore dotato di apposito badge, per ridurre gli utenti presenti nella zona interna, protetta, del pronto soccorso, aumentando confort e sicurezza per gli utenti e gli operatori.

Poi, un percorso separato di accesso per gli utenti che arrivano con mezzi propri e per gli utenti che giungono in ambulanza; per questi ultimi è stata riattivata la camera calda; l'installazione di telecamere di sorveglianza nelle zone esterne e interne (parti comuni) del pronto soccorso e la riattivazione della guardia attiva della polizia di Stato, su disposizione della Questura.

Inoltre, è stata istituita una specifica postazione, dotata di propria sala d’attesa, dedicata ai codici bianchi, attigua al triage, che assicura un diverso percorso dei casi meno gravi (e inappropriati per l’Area di Emergenza), contribuendo a decongestionare il pronto soccorso nella sua globalità. Questo ambulatorio “dedicato” è gestito da medici convenzionati che si integrano ai medici in servizio al pronto soccorso e all’Astanteria. Verso la sala dei codici bianchivengono indirizzati di giorno circa il 20% dei pazienti.

E ancora, al triage è stata attivata una procedura di identificazione del paziente tramite un braccialetto con codice a barre che consente il riconoscimento nella zona interna dell’area di emergenza, con lo stesso codice di accettazione riportato nei due monitor che mostrano dinamicamente i pazienti in attesa di visita (suddivisi per codice di gravità/priorità). All’interno dei nuovi locali, poi, sono in funzione sette postazioni aggiuntive, dotate di letti per degenza, dedicate all’assistenza dei “codici rossi” e alle prime cure; ciò consente di alleggerire il carico per i posti letto destinati all’Obi (osservazione breve intensiva) e all’astanteria (posti letto di ricovero ordinario in medicina d’urgenza). 

Otre all’istituzione del servizio di assistenza psicologica agli utenti del pronto soccorso, è stata attivata la presenza di volontari e una specifica accoglienza ai cosiddetti codici “rosa”, dedicati alle donne oggetto di violenza fisica o psicologica, servizio per il quale l’Asp ha ricevuto di recente un riconoscimento a livello nazionale.

L’Azienda ha già dato corso, con diverse procedure di assunzione e stabilizzazione, al potenziamento degli organici. Pur nella costante difficoltà di reperimento di risorse umane, nei pronto soccorso della Provincia sono stati recentemente immessi in servizio quattordici nuovi medici con incarichi a tempo determinato (6 ad Agrigento, 3 a Sciacca, 3 a Licata e 2 a Canicattì). In questi giorni si sta completando la fase di accettazione delle domande di stabilizzazione per dirigenti medici di pronto soccorso (scadenza 7 maggio) e sono già pervenute sette domande di assunzione a tempo indeterminato che, se dotate dei requisiti di legge, potranno trovare accoglienza entro il mese di maggio.

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