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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Racalmuto

Mozione di sfiducia al sindaco di Racalmuto, qualcuno muove passi indietro

Il consiglio comunale – per discutere e votare l'atto - dovrebbe venire convocato per il 27: in quello che è l'ultimo giorno utile

Il consiglio comunale – per discutere e votare la mozione di sfiducia, la seconda presentata nel giro di due anni, al sindaco Emilio Messana – dovrebbe venire convocato per giorno 27: ultimo giorno utile per portare in aula “Marchese” la mozione. I ben informati dei fatti del palazzo di città riferiscono che al sindaco e alla sua amministrazione viene dato ufficialmente il tempo per portare avanti, magari anche a compimento, l’iter per la stabilizzazione dei precari comunali, degli impiegati con contratto a tempo determinato.

"Non crede a niente e non ha nessun interesse per Racalmuto", mozione di sfiducia per Messana

Nei “salotti” della politica cittadina però c’è fermento. Le voci che si rincorrono, anche in maniera frettolosa, sembrano avallare un’ipotesi: non è detto, nonostante la sottoscrizione della mozione da parte di 14 consiglieri su 15, che l’atto possa venire approvato. Pare dunque che qualcuno abbia già iniziato a muovere dei passi all’indietro. Ci sarà di nuovo un “gioco delle carte” a Racalmuto? Un rimpasto, magari con il rientro nell’Esecutivo di quella che è l’Opposizione? Nessuna conferma, nessuna certezza. Di fatto però se fino a qualche giorno addietro tutti sembravano essere convinti e compatti, nelle ultime ore pare proprio che qualcosa – i cosiddetti equilibri - stia cambiando.

Gli assessori al fianco del sindaco Emilio Messana 

Il sindaco di Racalmuto, Emilio Messana, dal canto suo, si è scagliato – subito dopo la presentazione della mozione di sfiducia – contro il movimento "Racalmuto prima di tutto": “Hanno sfiduciato la prima Giunta perché gli assessori non li avevano scelti loro, sfiduciano la seconda, ma gli assessori scelti da loro sono accanto a me – ha scritto Messana che, naturalmente, non può digerire una mozione di sfiducia negli ultimi 180 giorni di mandato - . Stiamo gestendo procedimenti delicati e importanti, ne cito solo alcuni: la fuoriuscita dal piano di riequilibrio finanziario,che dovrà essere certificata dalla Corte dei Conti; la stabilizzazione dei lavoratori precari, pena la perdita del contributo regionale”. 

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