I sequestri alla Farm fanno ancora discutere, Di Caro: "La vicenda ha assunto toni politici"

La conferenza stampa che ufficializza la convenzione tra la Farm Cultural Park di Favara e il Comune, è anche il momento di un chiarimento tra i rapporti che ci sono tra l'amministrazione comunale guidata dal sindaco del Movimento 5 Stelle, Anna Alba e il notaio creatore di quello che è un vero e proprio museo a cielo aperto, Andrea Bartoli, da tempo amico di Beppe Grillo."Nel Movimento 5 Stelle non ci sono rotture - spiega l'impiegato comunale, nella squadra dei prossimi candidati alle Regionali con il M5s, Giovanni Di Caro - in passato ci sono state frizioni ma poi è stato tutto chiarito. Io non ho mai fatto delle minacce anonime a Bartoli. In questi casi bisogna smettere di far assumere tenore politico a ogni questione, come invece è accaduto. Si sono millantate lotte intestine all'interno del Movimento ma questo non è vero, non ci sono scontri. Io a cuore le sorti di Farm".

A precisare che la firma della convenzione non è legata in qualche modo alla questione del sequestro delle opere per occcoupazione abusiva di suolo pubblico è il sindaco di Favara Anna Alba, che fuga ogni dubbio: "Di questa convenzione ne avevamo parlato prima ancora che arrivasse il sequestro, sono due fatti totalmente slegati. Per il resto io confido nella giustizia, ma quello è un discorso che procede in maniera indipendente. Sono due fatti distinti e separati".

Nonostante le rassicurazioni su la pace tornata tra la Farm e il Comune di Favara, a tenere banco all'interno dell'amministrazione è ancora la "messa in scena" organizzata dai componenti del gruppo culturale che hanno voluto esprimere il loro dissenso al sequestro attraverso una persona vestita da pagliaccio che ha messo dei finti sigilli alla sede del municipio.