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Martedì, 23 Aprile 2024
Regionali Sicilia 2012

Regionali 2012, Micciché ad Agrigento: "Ovvio che sarò io il nuovo presidente"

Il leader di Grande Sud nella città dei templi. Incontro con l'arcivescovo, poi con il presidente della Provincia. Micciché: "Cattedrale, la situazione è disastrosa. Bisogna intervenire immediatamente"

Il leader di Grande Sud, Gianfranco Miccichè, ha accolto l'invito del presidente della Provincia regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, per discutere delle problematiche legate al territorio. Il candidato alla Presidenza della Regione è arrivato in Provincia a tarda ora, dopo un incontro in un hotel di città e la visita in Curia all'Arcivescovo Francesco Montenegro.

E proprio questa visita ha suscitato il clamore di Miccichè: "Non mi ero reso conto del pericolo del crollo della Cattedrale. Con Cimino dieci anni fa ci eravamo mossi per degli interventi attraverso la Protezione civile, ma non credevo si fosse arrivati a questo punto disastroso. Bisogna interessare il presidente del Consiglio e tutte le Istituzioni, si rischia davvero di avere un disastro che potrà avere eco mondiale se consideriamo che potrebbe interessare anche le abitazioni ed i quartieri limitrofi. Se questo dovesse succedere, questa sarà ricordata come la classe dirigente colpevole. Lancio l'allarme perché questa è una Cattedrale a rischio enorme, la situazione è gravissima".
 
Un Miccichè schietto e molto sicuro di se, che tornando sulla campagna elettorale non ha dubbi sull'esito e nemmeno sulle alleanze future: "Neanche mi pongo il problema afferma l'ex sottosegretario del Governo Berlusconi - , non considero nemmeno l'ipotesi che i vincitori possano essere Crocetta o Musumeci. Sto già lavorando da presidente della Regione e non da candidato. Abbiamo la coalizione nettamente più forte".
 
Miccichè, incalzato da un giornalista, si è soffermato anche sulla questione precari. La soluzione a questi sarebbe compresa nei primi tre pilastri del programma, con il raggiungimento del pareggio di bilancio. "Non continuando a tagliare", ma attivandosi su un'altra parte del bilancio, che è quella della ricchezza e della produttività. 
 
"Esistono le condizioni - spiega Miccihè - perchè la Sicilia sia più ricca, basta attivarsi in questo senso. Con la modifica del sistema amministrativo, autorizzativo e di controllo - che sarà una delle cose più importanti da fare - con una riforma epocale porteremo all'incremento del Pil siciliano. Significa che le casse potranno incrementarsi di circa quattro-cinque miliardi di euro l'anno grazie a questa soluzione ed agli investimenti che si potranno attivare, per esempio, con l'eliminazione delle autorizzazioni".
 
- In molti pensano che il governo Miccichè possa essere il "Lombardo due". E' così?
"Sono molto diverso da Lombardo, ma abbiamo un'idea comune che è quella sulla costituzione sicilianista di un partito unico che possa presentarsi a Roma e portare un'importante numero di parlamentari siciliani che non obbediscano a partiti nazionali, ma soltanto alla Sicilia e che possano condizionare le scelte di Governo e maggioranza. Ma Lombardo è Lombardo e Miccichè è Miccichè".
 
(rgf)
 

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