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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

"Dissesto al Comune di Porto Empedocle? Bisognava agire con responsabilità"

Il sindaco Lillo Firetto ha fatto il punto sulle due assoluzioni della Corte dei Conti sul suo operato come primo cittadino del Comune rivierasco

Una difesa che si fonda sull'attacco, dopo oltre un anno di "sofferenza".

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"Sofferenza" provocata, il primo maggio 2017 e poi il 25 giugno 2018, con le due citazioni in giudizio della Corte dei Conti. "Dopo il silenzio serviva raccontare i fatti - ha detto Lillo Firetto - . Dopo tutto quanto è accaduto, da parte mia non c'è soddisfazione, ma amarezza perché per due anni si è sfruguliato tanto, ci sono state delle ricostruzioni fantasiose, picchetti che invocavano le sentenze e non lo auguro a nessuno. Il mio torto? Assumere una candidatura dimettendosi da deputato? Abbiamo fatto rinunce e sacrifici".

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Il sindaco ha toccato spesso aspetti di tipo assolutamente personale, come il racconto del giorno in cui gli fu notificato il primo avviso a comparire da parte della Corte dei Conti o quando si attendeva che questo provvedimento arrivasse a conclusione, che è venuto a cadere con un periodo particolarmente delicato per il primo cittadino.

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Messe da parti le note "sentimentali", Firetto ha preso carta e penna e ha dedicato una parte della conferenza stampa a spiegare numericamente perché le accuse mosse, a lui e ai dirigenti finanziari di Porto Empedocle Pietro Rizzo e Salvatore Alesci non erano fondate.

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Ovviamente è stata occasione per il sindaco di togliersi dei "sassolini" dalla scarpa soprattutto rispetto alle accuse mosse nei suoi confronti dall'amministrazione attuale di Porto Empedocle, mai citata direttamente.

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"Ho scelto fin da subito di non rispondere a ricostruzioni fantasiose e disoneste intellettualmente" - ha detto -. Poi l'affondo: "Non andava dichiarato il dissesto a Porto Empedocle - ha detto - ma bisognava muoversi con una logica di responsabilità come stiamo facendo ad Agrigento".

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