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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Democrazia partecipata, Carlisi: "Sono spariti più di 40 mila euro"

Il consigliere del Movimento chiede all'amministrazione perché le risorse si siano più che dimezzate rispetto allo stanziamento 2017

"Aspettando le luci in via Atenea arriva la luce del prossimo avviso per la democrazia partecipata. La cifra stavolta stanziata, nonostante nella delibera si dice che è confermata la medesima assegnazione dell’anno 2017, quando era pari a 55.944 euro, è di circa 13mila euro". Così inizia una nota firmata dal consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Marcella Carlisi.

Democrazia partecipata, ecco le possibili scelte per i cittadini

"Cosa è successo? - si chiede - . Ci siamo beccati una bella sanzione per non avere speso bene le cifre negli anni precedenti? Forse a causa del centro per l’autismo mai realizzato? Ricordo a questa amministrazione  - continua - che fare spendere soldi del bilancio chiedendo la partecipazione ai cittadini, significa realizzare un bilancio partecipativo, per il quale c’è un regolamento comunale vigente. Infatti  la sospensione che questa amministrazione (per spendere le somme limitando la partecipazione dei cittadini) ha fatto sancire al Consiglio comunale, più interessato (speriamo solo l’anno scorso) alle istanze della giunta piuttosto che a quelle  dei cittadini, era per il 2017 e la Delibera 209 del 14.12.2017 rinvia all’anno 2018, cioè a questo, l’applicazione del regolamento l’applicazione del bilancio partecipativo per cui ci sono a disposizione almeno le somme del 2% dell’Irpef". 

A cosa fa riferimento Carlisi? Lo scorso anno, a propria firma, venne proposto un regolamento per il bilancio partecipato: si sarebbe resa possibile ai cittadini l'individuazine di come spendere specifiche poste di bilancio, in modo da consentire a tutti di essere parte del processo decisionale. Una proposta che venne, appunto, rinviata ad altra data, senza però che adesso abbia visto la luce, anche perché, dato che il previsionale 2018 è ancora tutto da discutere, non ci sarebbero nemmeno i margini per consentire agli agrigentini di occuparsi della questione.

Quella Firetto è, per la consigliera quindi "un’amministrazione poco attenta ai bisogni dei cittadini, distratta, interessata solo a presenziare ad eventi  e a celebrare matrimoni fuori dal nostro comune, a Siculiana, dove i matrimoni fuori dalla casa comunale sono ormai una realtà che ad Agrigento, chissà perché agli agrigentini e non, sembra proibita". Altro riferimento a cose proposte da Carlisi, che, in più occasioni, aveva sollecitato l'amministrazione sul tema delle nozze civili, cercando di ampliare le opportunità per i cittadini, anche in questo caso, senza alcun risultato.

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