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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Carlisi: "La raccolta differenziata è un obbligo di legge"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

Ieri in Consiglio comunale la maggioranza ha fatto perdere tempo portando in aula un atto di indirizzo sull’implementazione della raccolta differenziata.
Questa amministrazione, che cambia e rinasce ogni giorno da due anni perchè la città resti come è, evidentemente ignora che la differenziata è un obbligo di legge. 
La giunta di Firetto  si è potuta finora trincerare dietro la scusa di un bando di 2 anni dell’amministrazione commissariale che prevedeva la raccolta solo per un quartiere agrigentino ma cosa ha fatto in tutto questo tempo? Perché progettare il bando ponte e poi pentirsene? Evidentemente si vive alla giornata (molto bene, viste le indennità)
Mentre a Fontanelle la raccolta differenziata pare che superi a stento il 20%, l’amministrazione attiva fa discendere dagli uffici del secondo piano un atto di indirizzo da far firmare a tutta l’aula sull’implementazione della raccolta differenziata. 
Non hanno fatto niente e ora c’è l’urgenza, si vuol procedere in fretta e furia, senza una programmazione alle spalle. Vogliono mano libera sull’agire e sulle tasche dei cittadini?
Dove si acquisterà l’occorrente? Come si implementerà il servizio?
O non vogliono fare la differenziata e hanno bisogno di essere indirizzati dalle decisioni di un Consiglio di cui hanno finora dimostrato di non interessarsi?
Questo atto serve a giustificare una, non ancora ben specificata, manifestazione/festicciola che pare si terrà nei prossimi giorni a tema “raccolta differenziata”?
Dunque siamo ancora fermi al “Panem et circenses”? Qui di pane, però, c’è  solo quello “scordato”?
Prima di affrontare il punto sulla differenziata, di cui hanno voluto il prelievo snobbando invece la mozione sulla eliminazione delle nuove ZTL presentato dall’opposizione, hanno bocciato la proposta del Movimento 5 Stelle che chiedeva la possibilità di fare delle domande in aula per un voto più consapevole, senza dubbi, specie su questione economiche come il bilancio e le tariffe.
La maggioranza, che propone emendamenti per tagliare i minuti, lo ha bocciato perché non vogliono perdite di tempo. Evidentemente, per loro, il voto espresso in Consiglio è un voto politico e non di convinzione, quindi possono votare velocemente anche azzerando le discussioni e ignorando le perplessità. 

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