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Bivona ribadisce il "no" alla consegna degli impianti idrici, Panepinto: "Siamo un modello per tutta la Sicilia"

L'ex sindaco ed ex deputato difende la scelta: "Siamo un comune ribelle, abbiamo l'appoggio del 98 per cento dei cittadini"

"Il partito democratico di Bivona considera la gestione pubblica e diretta della acqua, da parte del comune, sacra e inviolabile. Dal 1894 il comune di Bivona gestisce l'acquedotto comunale". Lo dice l'ex sindaco ed ex deputato del partito di Zingaretti, Giovanni Panepinto che aggiunge: "Nel 2004 il governo regionale ha voluto privatizzare il servizio integrato idrico sia come sovrambito regionale affidando a una società francese tutto il sistema idrico dell'isola, alcune dighe comprese, e la gestione delle sorgenti e di tutte le fonti idriche di approvvigionamento. Nel 2007 è stato intimato a tutti i comuni di consegnare le reti idriche per essere consegnate al gestore privato, Girgenti Acque. Sedici comuni agrigentini si sono rifiutati di farlo. Bivona è tra questi comuni "ribelli" ovvero non consegnatari ed è stata punto di riferimento per tutta la Sicilia nella battaglia contro la privatizzazione del servizio idrico".

Panepinto difende la scelta e puntualizza: "Il 14 febbraio 2008 si è svolto il referendum comunale e il 98% degli elettori bivonesi ha detto no alla privatizzazione dell'acqua. Respingiamo al mittente l'accusa che l'acqua per uso potabile in provincia di Agrigento costa cara per colpa dei comuni che non hanno consegnato le reti idriche. L'acqua è cara perché è troppo alto il prezzo di acquisto da Sicilia Acque e troppe le perdite". 

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