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Allarme ludopatia, La Rocca Ruvolo: "Nell'Agrigentino persi oltre 250 milioni di euro in sei mesi"

Dal bingo alle scommesse sportive, dai gratta e vinci alle slot machine fino ai giochi online: sono in tutto più di 250 milioni di euro i soldi spesi in provincia di Agrigento per il gioco d’azzardo nel primo semestre del 2018. In particolare 150.147.056 euro sono stati spesi nel gioco fisico e 109.720.654 euro nel gioco online.  Una tendenza che sembra in aumento rispetto al 2017 quando complessivamente nei 43 comuni della provincia di Agrigento sono stati spesi 482.326.866 euro.  In Sicilia, invece, nei primi sei mesi del 2018 sono stati spesi oltre 4 miliardi di euro (2.235.740.837 gioco fisico e 1.924.253.041 gioco telematico); le giocate complessive del 2017 ammontano a 7.696.953.481.

Sono questi alcuni dei dati emersi durante il seminario intitolato “Oltre la ludopatia” che si è svolto oggi nella biblioteca comunale di Montevago. L’evento formativo – che ha coinvolto insegnanti, psicologi, tecnici della riabilitazione, terapisti occupazionali, infermieri e assistenti sociali - è stato promosso dal Cirf in collaborazione con l’Ordine professionale degli assistenti sociali in Sicilia, l'associazione “Mettiamoci in gioco” e con il patrocinio del comune, dell’Assemblea Regionale Siciliana e dell’assessorato regionale per la Salute.

Sono intervenuti il sindaco di Montevago e presidente della commissione Salute dell’Ars, Margherita La Rocca Ruvolo, la dirigente del Servizio 5 del Dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico  dell’assessorato regionale per la Salute Daniela Segreto, medici specialisti e operatori del settore: Rosalia Mangiaracina e Sara Armato (coordinatrici del seminario), Girolamo Gandolfo, Monica Di Vanni, Anna Vanessa Messina, Giovanni Utano. L’incontro è stato moderato dal consigliere comunale Giuseppe Battaglia.

“Purtroppo, come dimostrano i dati – ha detto il sindaco di Montevago e presidente della commissione Salute dell’Ars, Margherita La Rocca Ruvolo - si continua a spendere sempre di più nel gioco d’azzardo e sempre più persone continuano a rovinarsi. Un problema serio per le famiglie coinvolte ma anche un grave problema sociale che ha pesanti ricadute anche sui costi del servizio sanitario. Una situazione drammatica che diversi sindaci, con i limitati strumenti a nostra disposizione, stiamo cercando di contrastare con delle ordinanze che limitano gli orari in cui si può giocare nei locali pubblici, ma questo non basta: occorrono altri strumenti più incisivi, per questo senso auspico che possa approdare al più presto in aula all’Ars il ddl sul contrasto al gioco d’azzardo patologico già approvato in commissione Salute  che ha l’obiettivo di tutelare la salute delle persone, spesso soggetti vulnerabili, che rischiano di la dipendenza patologica da gioco d’azzardo e che hanno bisogno di aiuto. Tra gli strumenti proposti nel ddl un nuovo potere regolamentare esplicito ai  sindaci, per dar loro la possibilità di intervenire efficacemente tramite controlli sulla proliferazione delle sale da gioco nel loro comune disponendo, qualora necessario, regolamenti e prescrizioni restrittive”.

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