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"Tentata estorsione a due venditori ambulanti", assolto un riberese

Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 2 anni e 4 mesi di reclusione

Il giudice monocratico del tribunale di Sciacca, Antonino Cucinella, ha assolto - dall'accusa di tentata estorsione - il riberese Giuseppe Carbone, di 56 anni. Il Pm aveva chiesto una condanna a 2 anni e 4 mesi di reclusione. Carbone era accusato di avere, con minaccia consistita nell'invitare due fratelli che arrivavano dal territorio belicino a non svolgere più la propria attività lavorativa di venditori ambulanti di frutta e verdura nella zona di Sant'Antonino a Ribera in quanto lui stesso avrebbe voluto intraprendere analoga attività commerciale, poi nel proferire vere e proprie intimidazioni verbali.

C'era, inoltre, uno fatto specifico che veniva contestato, nell'ambito del capo d'imputazione di tentata estorsione, a Carbone e cioè - secondo quanto riporta oggi il Giornale di Sicilia - di avere cosparso di liquido infiammabile un'auto utilizzata dai due per lo svolgimento del commercio ambulante, ponendo in essere così atti diretti ad indurli a non svolgere l'attività di vendita di frutta e verdura in quella zona per acquisire un monopolio poi non concretizzatosi per fatti indipendenti dalla sua volontà.

La vicenda per la quale si è celebrato il processo è vecchia di 7 anni, risale al mese di febbraio del 2012. L'avvocato Giovanni Forte, difensore di Giuseppe Carbone, ha sostenuto che il suo cliente non ha mai posto in essere le condotte che gli venivano contestate e che, addirittura, non ha mai pensato di svolgere in quella zona l'attività di venditore ambulante di frutta e verdura. 

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