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Scorta revocata a Cutrò, deputati del M5S scrivono al prefetto

Matteo Mangiacavallo e Giovanni Di Caro: "Chi ha dato il proprio contributo alla lotta alla mafia deve essere tutelato dallo Stato"

“Chi ha dato il proprio contributo alla lotta alla mafia deve essere tutelato dallo Stato. Togliere la scorta al testimone di giustizia Ignazio Cutrò è una scelta che non condividiamo assolutamente e che speriamo venga al più presto rivista. A tal proposito vorremmo incontrare a breve il prefetto di Agrigento per comprendere la ratio secondo la quale, viene tolta qualsiasi forma di tutela ai familiari di Cutrò, specie all’indomani di intercettazioni nelle quali dei mafiosi locali, lasciavano intendere di colpire, appena lo Stato si fosse stancato di proteggere il testimone di giustizia e la sua famiglia”.

A dichiararlo sono i deputati agrigentini del Movimento 5 Stelle all’Ars Matteo Mangiacavallo e Giovanni Di Caro, in merito alla decisione di togliere la scorta ai familiari di Cutrò da parte dell'Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza Personale del Ministero dell'Interno ed il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza, che fa capo alla Prefettura di Agrigento. "Porteremo il caso - spiegano i deputati - all’attenzione della commissione antimafia all’Ars, quando questa verrà costituita. Nel frattempo, confidando nella sensibilità del prefetto di Agrigento, auspichiamo che la scelta venga riconsiderata. Nel frattempo, segnaliamo l’accaduto ai colleghi di Camera dei Deputati e Senato della Repubblica per avere risposte dal nuovo Governo, appena questo - concludono - si sarà insediato”.   

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