“Ha voluto fare una bravata per dimostrare agli amici quanto fosse brava a guidare nonostante avesse conseguito da poco la patente, ha tenuto una velocità sconsiderata e per questo è precipitata giù dal viadotto con l'auto, uccidendo l’amico”. Il pubblico ministero Calogero Montante non ha dubbi e chiede la condanna a due anni di reclusione per Lorena Siracusa, 27 anni, accusata di avere provocato la morte dell’amico sedicenne Alessandro Bonamico, seduto nel sedile posteriore della sua Lancia Y.

L'auto condotta dalla ragazza finì fuori strada, secondo la Procura per la velocità elevata, e andò a sbattere in una scarpata dopo avere abbattuto le barriere del viadotto, ormai chiuso da tempo, che collega Agrigento con Porto Empedocle. Lorena Siracusa e un'altra passeggera minorenne restarono ferite.

Alessandro Bonamico, che era seduto nel sedile posteriore, perse la vita. Le indagini per la prima volta si sono concentrate anche sulla eventuale responsabilità di chi doveva effettuare la manutenzione del viadotto Morandi ma senza avere un riscontro giudiziario. “Il fatto che la ragazza corresse – ha detto il pm Montante durante la requisitoria – fu evidente da subito anche all’ispettore della polizia stradale che intervenne nell’immediatezza dei fatti. Il consulente tecnico riferisce di una velocità di almeno 100 chilometri orari, peraltro c'era buio e aveva piovuto”.

Prima della discussione del pm è stato interrogato l’ultimo teste. Rispondendo alla domanda dell’avvocato Angelo Sutera, sostituto del difensore dell’imputata, l’avvocato Giuseppe Scozzari, ha precisato che “quella sera non fece manovre azzardate”. Secondo il pm, comunque, “la condotta di guida fu del tutto sconsiderata e fu lei a provocare l’incidente mortale”. Si torna in aula il 13 marzo per l’arringa della difesa.