Palma di Montechiaro, Agostiniani scalzi celebrano il sacrificio di fra' Alipio
La cerimonia si è svolta il 17 febbraio nella Chiesa Madre ed il 18 nella chiesa del monastero benedettino
Il 17 e 18 febbraio i Padri Agostiniani scalzi hanno commemorato, a Palma di Montechiaro, il 373esimo anniversario del martirio del chierico palermitano fra' Alipio De Luca di San Giuseppe. La cerimonia si è svolta il 17 febbraio nella Chiesa Madre ed il 18 nella chiesa del monastero benedettino, che custodisce i resti mortali di fra' Alipio sin dal 1653. Si è continuato nelle parrocchie dell’ Immacolata e Sacra Famiglia. È dal 1995 che gli Agostiniani Scalzi sono presenti a Palma per ricordare fra' Alipio.
Fra' Alipio di San Giuseppe è nato a Palermo il 4 settembre 1617 ed è stato battezzato nella chiesa Santa Croce. Fu ammesso al noviziato di San Gregorio Papa di Palermo il 19 marzo 1634 e fece la professione religiosa il 20 marzo 1635. Per motivi di salute dovette sospendere gli studi e ciò gli causò un certo rilassamento spirituale. Fu mandato in diversi conventi e, mentre si stava recando in quello di Napoli, il 1 luglio 1643 la nave, che lo trasportava, presso Ustica fu sequestrata dai Turchi e portata a Tripoli (Libia). Il Pascià con regali e denaro cercava di attirare fra' Alipio nella religione musulmana, a cui aderì il 4 giugno 1644. Non abbandonò mai però le sue pratiche di pietà e la devozione alla Madonna, a cui deve successivamente il pentimento e il ritorno alla fede cattolica. Infatti dal settembre 1644 al febbraio 1645 ne era pentito e di nascosto portava l’abito religioso. Venerdì 17 febbraio 1645 ha comunicato apertamente il suo pentimento ed è andato incontro ad un atroce martirio, che è durato ben quattro ore. Infine il corpo esanime fu dato alle fiamme.