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Giovedì, 25 Aprile 2024
Famiglia

Come richiedere i buoni per la celiachia

La celiachia è ormai una patologia riconosciuta ed estremamente debilitante; ecco tutto quello che c'è da sapere per richiedere i buoni di sussidio per la spesa

La celiachia è una malattia ormai ufficialmente riconosciuta e sempre più diffusa, può colpire a tutte le età e, secondo alcuni studi, alla sua base c’è una predisposizione genetica. Chi soffre di celiachia riporta un’infiammazione cronica dell’intestino tenue, che si infiamma proprio perché il corpo continua a ingerire prodotti che contengono glutine.

I celiaci non solo devono evitare di ingerire alimenti che non contengono glutine, ma devono anche prestare attenzione che non avvenga alcun tipo di contaminazione con prodotti che invece lo contengono e questo è il motivo per cui può diventare prassi difficile uscire fuori a cena, anche solo per una pizza, e trovare, per esempio, una pizzeria con un forno a parte che cuocia solo pizze con farina senza glutine.

La legge italiana prevede una determinata etichettatura sui prodotti alimentari per tutto quel che riguarda non solo gli alimenti che contengono glutine, ma anche per quelli che contengono allergeni. Dal 2005 questi prodotti sono obbligatoriamente contrassegnati con una spiga di grano sbarrata: comprando un alimento che reca questo simbolo si ha la certezza di consumare prodotti che non contengono glutine e che quindi non provocano intolleranze o fastidi nei soggetti celiaci. Le norme che regolano l’uso delle etichette sono molto severe; il simbolo della spiga può apparire solo ed esclusivamente sui prodotti che contengono glutine per un massimo di 20 milligrammi per Kg.

Chi ha diritto al sussidio per gli i prodotti gluteen free?

Lo Stato italiano viene in aiuto ai cittadini celiaci, e alle famiglie, nel caso si tratta di bambini piccolo, e mette loro a disposizione un tetto massimo di spesa che deve essere utilizzata per l’acquisto di prodotti idonei. Quello che è, però, fondamentale è che la patologia venga accertata in modo sicuro da un medico. In alternativa, è impossibile accedere a questi aiuti economici. La situazione diventa particolarmente spiacevole quando una persona manifesta tutti i sintomi, o quasi, della celiachia ma non ci sono evidenze cliniche che portano il medico a poterla diagnosticare a tutti gli effetti. In questi casi le persone possono decidere comunque di acquistare prodotti privi di glutine, ma non essendoci una patologia confermata dal medico non possono accedere agli aiuti economici statali, con un ulteriore aggravio delle spese familiari, dato che i prodotti per celiaci possono avere anche costi piuttosto onerosi.

Chi invece può dirsi celiaco al 100%, ed è perciò in possesso di un certificato medico che lo attesti, ha a disposizione un importo che varia da 45 a 100 euro ogni mese, a seconda dell’età, da utilizzare per l’acquisto di prodotti privi di glutine. Per i bambini esistono anche diverse facilitazioni per la mensa scolastica.

Lo Stato aiuta i cittadini con malattia celiaca accertata con diversi aiuti di tipo economico. Questo perché, singolarmente, i prodotti privi di glutine sono piuttosto costosi rispetto alla media di tutti gli altri alimenti e, acquistare anche solo alcuni degli alimenti necessari e di base, come la pasta e le farine senza glutine, inciderebbe di molto sul bilancio familiare di ogni famiglia se non esistessero questi sussidi.

È direttamente il Servizio Sanitario Nazionale che si fa carico di fornire gli alimenti privi di glutine ai cittadini con patologia celiaca. I prodotti possono essere ritirati direttamente in farmacia o presso i negozi specializzati che si occupano di vendere alimenti senza glutine. I prodotti si possono acquistare fino all’esaurimento del tetto mensile previsto, al termine del quale, però, i cittadini dovranno provvedere di tasca loro per il reperimento dei prodotti.

I tetti di spesa disponibili per ogni cittadino possono subire variazioni in base della regione di residenza e a seconda dell’ASL di appartenenza. La prima cosa da fare, quindi, per avere informazioni certe e dettagliate è consultare l’AIC della propria regione o chiedere direttamente al medico curante.

Per conoscere nello specifico quali sono i prodotti senza glutine che il Servizio Sanitario Nazionale si fa carico di erogare basta consultare il Registro nazionale dei prodotti senza glutine. Dopodiché è necessario procedere con la richiesta per i buoni celiachia.

Per fare la richiesta è necessario presentare alcuni documenti:

  • Certificato firmato da un medico che attesta la presenza della patologia
  • Autorizzazione firmata dell’ASL che consente di accedere all’acquisto dei cibi senza glutine

Altre facilitazioni per i celiaci

Oltre alla richiesta dei buoni d’acquisto, i celiaci hanno anche diritto ad accedere a diverse prestazioni, su richiesta e in modo gratuito. Questa norma è stata pensata in particolare per i bambini piccoli che, dovendo pranzare alla mensa della scuola, in caso di celiachia avrebbero non pochi problemi. In questo caso, i genitori di bambini celiaci possono chiedere alla scuola di somministrare per il proprio figlio pasti senza glutine, e questo può avvenire anche presso le strutture ospedaliere in caso di ricovero, ma anche presso le strutture sportive che prevedono l’accesso a mense collettive.

Secondo quanto esposto dall’Associazione Italia Celiachia, a seconda delle Regioni, che attuano comunque politiche diverse anche per quel che riguarda l’erogazione dei sussidi per le persone celiache, alle volte può rivelarsi più conveniente acquistare alcuni prodotti presso i supermercati rivenditori che non in farmacia. Diverse ricerche hanno, infatti, evidenziato come lo scarto di euro tra i prodotti acquistati in farmacia e quello comprati in un comune supermercato sia piuttosto ampio, e variabile, anche in questo caso, di regione in regione.

Un valido consiglio, quindi, a prescindere dalla regione in cui si risiede è quello di fare alcune ricerche preliminari e confrontare attentamente i prezzi dei prodotti che si consumano maggiormente, soprattutto in virtù del fatto che i buoni che lo Stato eroga per i celiaci hanno un tetto di spesa limitato.

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