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Riapertura Maccalube, Claudia Casa: "Contributo di idee per una fruizione turistica"

La direttrice regionale fa chiarezza sul ruolo dell'associazione ambientalista nella vicenda: "La fruizione della zona A sarebbe limitata alla ricerca scientifica"

Legambiente fa chiarezza sul futuro della riserva delle Maccalube di Aragona, oggi sotto sequestro, per la quale sarebbe stato avviato un tavolo per cercare in tutta sicurezza di poter usufruire dell'area, limitatamente alla zona circostante l'area dei vulcanelli, escludendo quindi la "Zona A".

Il direttore Mimmo Fontana – spiega Claudia Casa, direttrice regionale Legambiente, in una nota - nei mesi scorsi, ha avviato una interlocuzione con gli uffici dell'assessorato regionale Territorio e Ambiente per ipotizzare una diversa perimetrazione della zona di massima tutela (zona A), distinguendo quella di maggiore interesse geologico, la cosidetta “collina dei vulcanelli”, da quella di maggiore interesse faunistico-vegetazionale. L'obiettivo è quello di mantenere l'esclusiva destinazione scientifica-conservazionistica per la prima, ipotizzando la riapertura alla fruizione turistica per la seconda, ciò al precipuo fine di riconsegnare prima di tutto alla comunità aragonese e, in secondo luogo, ai visitatori interessati un bene dal valore naturalistico indiscusso e inestimabile, custodito all'interno di un'area estesa ben 223 ettari e che quindi non riguarda esclusivamente il fenomeno geologico dei vulcanelli di fango e la piccola collina su cui questo si manifesta".

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"Ragionare di tutto ciò non significa affatto – precisa l’associazione ambientalista - chiedere la riapertura della riserva bensì avviare una ovvia fase di studio necessaria per superare la semplicistica decisione di chiudere alla fruizione tutta la zona A, presa sotto la pressione dell'emozione sucitata della gravissima tragedia occorsa il 27/09/2014. I tempi e, soprattutto, il merito di tale eventuale decisione esulano dalla questione processuale, che è altra cosa e che viaggerà su binari altri e diversi rispetto alla revisione del regolamento della riserva, in particolare alle modalità di fruizione del sito che si devono fondare esclusivamente su valutazioni di tipo scientifico.

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Claudia Casa, direttrice regionale di Legambiente, precisa inoltre di come l’ente si sia sempre impegnato per la conservazione della natura delle Maccalube e per la valorizzazione del sito in termini di divulgazione delle conoscenze su tutte le emergenze e le peculiarità naturalistiche che caratterizzano l'area protetta. “Non può essere dimenticato che sono questi i principali fini per cui la Regione siciliana ha istituito le sue riserva naturali. Ciononostante, proprio per le richieste sempre più pressanti, più o meno esplicite, di tanti operatori turistici e di rappresentanti istituzionali locali, ma anche per assolvere pienamente all'impegno che ha assunto con la Regione siciliana in coerenza con la normativa attualmente vigente, l'ente Gestore Legambiente intende dare il proprio contributo di idee per il ripristino almeno parziale della fruizione della riserva”.

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