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Residui di "sbarchi fantasma" e degrado, agrigentini ripuliscono l’arenile

Piuttosto che attendere "miracoli" dall'alto, hanno deciso di rimboccarsi le maniche e darsi da fare per restituire decoro e dignità ad un rione fino troppo spesso abbandonato e dimenticato

"Armati" di vanghe e badili hanno liberato la strada dalla sabbia che la invadeva. In due giorni, giganti sacchi neri alla mano, hanno eliminato la montagna di rifiuti abbandonati lungo l'arenile. Hanno 20, 19 e 15 anni i tre agrigentini che hanno ripulito, anche dei residuati degli sbarchi "fantasma", le spiagge di Cannatello e Fiume Naro.

Turi Lo Sardo e le sorelle Martina e Marcella Di Marco, ormai stanchi delle condizioni di degrado, della zona balneare di Agrigento, piuttosto che attendere "miracoli" dall'alto, hanno deciso di rimboccarsi le maniche e darsi da fare per restituire decoro e dignità ad un rione fino troppo spesso abbandonato e dimenticato.

Senza riflettori accesi, anzi nel più totale silenzio, i tre giovanissimi hanno rimosso tutte le bottiglie, le lattine, i cartoni e perfino pneumatici e pezzi di mobili che deturpavano la spiaggia di Cannatello. "In due giorni - ha raccontato, ieri, Turi Lo Sardo - abbiamo riempito e gettato una ventina di sacchi neri, stracolmi di rifiuti di ogni genere che vengono abbandonati dagli incivili". I giovani hanno attirato l'attenzione di molti passanti, residenti e turisti e, con un sorriso, hanno accettato i complimenti ricevuti. "Non siamo stati gli unici - ha continuato Lo Sardo - . Anche altri residenti si sono preoccupati di ripulire l’arenile, di togliere le erbacce e di posizionare dei secchi lungo le strade per sopperire all’insufficiente numero di cassonetti". Un tentativo, insomma, per evitare che, ben presto, Cannatello e Fiume Naro vengano invase, di nuovo, dai rifiuti.

"Fra qualche settimana, con la riapertura dei frantoi, il fiume Naro si tingerà di nero poiché illegalmente verranno scaricati i residui delle olive, - spiega Lo Sardo, cercando, di fatto, di richiamare l'attenzione degli organi competenti - . Residui che portano alla morte di flora e fauna mentre nessuno controlla ed evita tutto ciò". I residenti della borgata si indignano e si dicono profondamente offesi da tutti gli irrispettosi che deturpano l’ambiente. E allo stesso tempo si sentono abbandonati.

"Le strade sono costellate da buche e voragini, oppure sono sommerse da sabbia, erbacce ed immondizia - prosegue il giovane agrigentino - . L’illuminazione è scarsa, zanzare, topi e cani randagi regnano sovrani. Da anni, si attendono i lavori alla piccola rotatoria di piazza Camillo Trampolini, al muro di contenimento del lungomare di via Farag e all’area sportiva adiacente di via Saverio Cavallari. Altre due vecchissime promesse elettorali erano state collegare San Leone a piazza Camillo Trampolini, attraverso il prolungamento di circa 700 metri del viale delle Dune, e poi creare una strada che porta dalla rotatoria tra viale Magellano e viale Cannatello alla rotatoria della Mosella per evitare l’eccessivo traffico che si crea sempre in viale Cannatello e al Villaggio Mosè. La borgata di Cannatello Fiumenaro, se fosse curata, potrebbe attirare - conclude il giovane agrigentino - molti più turisti e giovani, favorire un maggiore sviluppo economico con la costruzione di percorsi e pontili pedonali per arrivare alle spiagge di Zingarello e Punta Bianca".

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