Al teatro "L'Idea" in scena "Papà alla coque", ecco l'evento
Torna al teatro L’idea, il 17 febbraio, alle 20 e 30, la comicità esuberante di Sergio Vespertino che porterà in scena il suo “Papà alla coque”, con le musiche di Pierpaolo Petta. Con questo spettacolo Vespertino, che cura anche la regia, scopre il lato comico, buffo e grottesco della vita in famiglia di un papà. Si tratta di un tragicomico racconto sull’evoluzione della coppia, dai nove mesi della gravidanza, alla nascita fino ai primi anni. Dal momento in cui la moglie avvisa il marito di stare aspettando un bambino comincia un drastico cambiamento: dallo shopping al corso pre-parto, dal primo e terrificante (a detta dell’attore) cambio del pannolino, alle notti in bianco, dai ciucci che sembrano avere vita propria, ai rimproveri della moglie fino alle feste di compleanno. La figura del padre di famiglia è una cosa seria, serissima. Talmente seria che mette pure tristezza. Sembrerebbe che “c’è da stare allegri” solo per gli scapoli, dall’aspetto sempre spensierato e scanzonato. Loro sì, sono riposati, e non hanno le borse sotto gli occhi per notti insonni di un poppante vegliante. Alle parole: “papà”, “mamma”, “famiglia”, vengono sempre abbinati aggettivi come“crisi”, “problema”, “dramma”. E i genitori si chiedono: “Dove stiamo sbagliando?” Eugène Ionesco diceva: Dove non c’è umorismo, c’è campo di concentramento”. E, infatti, ridere fa bene, benissimo. A noi e a chi ci vede ridere. Sergio Vespertino lo sa fare benissimo con il taglio ironico e poetico che lo contraddistinguono. Nelle due ore di pura comicità dello spettacolo ci suggerisce come possiamo guardarci e fare autocritica, perché sorridere di noi stessi ci fa bene, e ci allunga la vita.
Gli appuntamenti all’Idea continueranno con Ferdinandea (23 febbraio) che segna il ritorno in scena della compagnia amatoriale l’Isola di Sciacca. Tre le proposte in cartellone per marzo: “Mi abbatto e sono felice” di e con Daniele Ronco che pedala una bicicletta progettata dal Politecnico di Torino per lo spettacolo, il primo monologo ad impatto ambientale 0 che riflette sulla felicità, non utilizza energia elettrica tradizionale, me le luci si accendono grazie all’energia prodotta dalla pedalata di Ronco. Lo spettacolo è un progetto speciale di valore culturale e sarà offerto al costo simbolico di 2 euro fino ad esaurimento posti.
Per la giornata della donna, l’8 marzo, una vivace Beatrice Fazi, attrice di rango al suo debutto nel monologo, ci conduce in un viaggio dal 1847 al 2018 interpretando 5 generazioni di donne di una famiglia del Sud Italia. Al termine dello spettacolo, dal titolo “Cinque donne del Sud”, l’attrice presenterà in Teatro il suo libro “Un cuore nuovo”, dedicato al tema della conversione, in un breve incontro con il pubblico. Chiuderà la programmazione di marzo la seconda co-produzione del Teatro (28 marzo). Si tratta de “Il barone Lamberto”, omaggio a Gianni Rodari per il centenario dalla nascita. Co-prodotto con l’Associazione del flauto di Roma, il recital è affidato a Galatea Ranzi, con la regia di Stefano Cioffi e adattamento testi di Ennio Speranza; musiche del Maestro Luigi Marinaro. Dirige l’orchestra Ensemble music, composta da giovanissimi musicisti siciliani, Salvatore Rinaldo.