Empedocle, Terone e Acrone tornano nella Valle: verrà acceso il tripode delle origini
Ci siamo: è tutto pronto. Sabato prossimo, verrà acceso il tripode: “Alle radici del popolo di Akragas”. E – con il ricordo della fondazione di Akragas - sarà l’inizio delle celebrazioni per i 2600 anni di Agrigento. Ad organizzare l’evento – che è veramente senza precedenti – è il Cepasa e l’accademia Belle arti di Agrigento con in testa Alfredo Prado.
Il luogo prescelto – di quella che sarà una manifestazione coinvolgente ed emozionante - non poteva che essere la necropoli Pezzino, ossia il cimitero degli antichi antenati, dove aleggia lo spirito dei grandi personaggi della storia agrigentina a cominciare dai due fondatori della città Aristinoo e Pistillo. “Purtroppo l’intera area della necropoli è bandita ai visitatori a causa della chiusura del viadotto Akragas, il ponte Morandi, - ha spiegato Paolo Cilona, presidente del Cepasa - . La zona interessata al grande evento storico-culturale sarà il pianoro prospiciente la Tomba di Terone. La bellezza monumentale della zona, universalmente accettata come Tomba di Terone, in manifesta contraddizione con la cronologia e col senso comune, ricorda sul piano storico, il tiranno di Akragas, il cui spirito da secoli aleggia tra i ruderi, i templi e i monumenti della Valle degli Dei. Un monumento – ha spiegato Cilona - che esalta ai contemporanei, i valori antichi della democrazia, della solidarietà, della giustizia e soprattutto della cultura e del mecenatismo. Valori, questi che i nostri antichi progenitori avevano espresso e tramandato. Oggi la Tomba di Terone, costituisce punto di riferimento storico e sta a testimoniare come l’essenza del ricordo umano risieda nell’elevazione dello spirito del grande Terone e di tutti gli altri personaggi agrigentini che diedero lustro, onore e notorietà alla città. Ogni tomba, invero, contiene una storia vera ed umana”.
L’originalità dell’iniziativa sta nel fatto che note personalità agrigentine attraverso la lettura delle note biografiche indosseranno le vesti dei concittadini akragantini. L’avvocato Michelangelo Taibi, ad esempio, interverrà nel nome di Empedocle, e così Pino Giglia (Terone), Salvatore Indelicato (Acrone), Giuseppe Riccobene (Feace), Giuseppe Adamo (Esseneto), Enzo Agnello (Antistene), Enzo Vella (Trasideo), Giusi Terrasi, (Damareta). Con questa iniziativa di riesumazione e di restaurazione storica, le associazioni agrigentine hanno inteso e voluto rompere ogni indugio e dare il via ai festeggiamenti. Gli attori, gli scrittori, i poeti agrigentini, a conclusione della manifestazione procederanno all’accensione del tripode: “Alle radici del nostro popolo”.