"Le vie dei Tesori", via al terzo ed ultimo weekend: ecco i luoghi da visitare
Manca un ultimo weekend ed è già cominciata la corsa al sito: chi prenota in gran fretta l’ipogeo nascosto, chi non vuol perdere l’unica possibilità di visitare una chiesa che tornerà a chiudere le sue porte, chi vuol bearsi di un panorama inedito, da assaporare mentre si gusta un bicchiere di vino. Il popolo de Le Vie dei Tesori sa che mancano solo tre giorni e molti luoghi ritorneranno inaccessibili. Nei primi due weekend, i visitatori sono stati 46 mila, spalmati su tutta la Sicilia che è diventata un unico museo diffuso. Da venerdì 27 settembre il viaggio riprende anche per Sambuca, Sciacca e Naro.
Naro soprattutto, ha superato Sambuca per numero di visitatori, sciamati tra chiese e palazzi: sabato e domenica, appuntamento tra l’ex collegio dei Gesuiti con il suo fonte battesimale tardo gotico, e il castello Chiaramontano con le sue storie di amore e guerra; dalla collezione grafica di Bruno Caruso al Museo Civico a santa Caterina dove vi potranno solo raccontare che un tempo lontano era affrescata interamente e che la mano era quella di Cecco da Naro, colui che dipinse il soffitto dello Steri. Sambuca è agguerritissima: schiera i suoi gioielli, (sempre sabato e domenica), dalla particolarissima Casa Amodeo con tanto di rifugio antiaereo (il luogo finora più visitato) alla scala elicoidale della chiesa del Purgatorio (dove si potrà salire solo durante il festival): al museo Gianbecchina si scoprirà la collezione del pittore “della gente umile e dei campi” mentre a Palazzo Planeta sembrerà di immergersi in un (elegante e sontuoso) tempo lontano: lo potrete gustare durante l’aperitivo di sabato alle 19. Poco lontano, affacciata sulla costa, ecco Sciacca con la sua tradizione marinara, le grotte del commercio del grano, le collezioni pittoriche: è una scoperta, ed è bella. Si entra al museo Scaglione con un’intima collezione di paesaggisti ottocenteschi e piccolo giardino segreto, si scopre la chiesa Madre (solo sabato e domenica) con la leggenda della liberazione dalla peste, e San Nicolò La Latina dove si ritrovano spunti arabi. La passeggiata in programma domenica farà approfondire la storia delle dimore nobiliari, da palazzo Steripinto a Palazzo Tagliavia di San Giacomo, esempi di un tempo lontano in cui Sciacca era uno snodo politico importante e batteva moneta nella zecca cittadina.