"The Wall - Saggio inchiesta sull'Europa dei muri", si presenta il libro di Nunzio Panzarella
Si presenta il 29 luglio al castello di Favara il libro "The Wall - Saggio inchiesta sull'Europa dei muri" di Nunzio Panzarella, dalla casa editrice Kimerik.
Il libro, nello specifico un saggio di attualità politica, porta la prefazione dell'ex ministro Gianfranco Micciché, attualmente coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia. "Questo libro è molto attuale perchè, frutto d'una ricerca durata più d'un anno e condotta attraverso il metodo dell'inchiesta, - si legge in una nota - mediando tra semplicità e ricerca del dettaglio, punta i riflettori su quella che oggi è la più grande crisi della storia del Mediterraneo, ovvero il dramma immigrazione e l'incapacità della politica italiana e delle istituzioni europee di fronteggiarlo".
"Il pamphlet - si legge ancora - pone i riflettori oltre che sulla politica estera italiana di oggi incapace di incidere positivamente su tutti quei fattori che la riguardano direttamente come il flusso ininterrotto di migranti sulle nostre coste, anche sugli isterismi dell'Europa che non esita a bacchettarci per ogni zero virgola fuori dal Patto di Stabilità, sul clima di ritorno alla Guerra Fredda e alla contrapposizione Nato Russia, totalmente in antitesi a quello spirito di Pratica di Mare, che invece aveva unito Occidente e Federazione Russa. Per fare questa panoramica, l'autore ha dovuto passare in rassegna varie tematiche: dalla fine dei governi stabili di Tunisia, Libia, Egitto elemento scatenante dell'immigrazione incontrollata alle sanzioni tra Ue e Russia (con enormi danni per le industrie agroalimentari italiane) e la fine, dunque, di tutti quei rapporti di amicizia creati da Berlusconi negli anni addietro (Gheddafi, Putin ecc)".
"Interessante, è anche l'analisi e lo studio profondo che viene dedicato al rapporto tra Erdogan e l'Ue: una Turchia sempre meno laica, che pressa per l'ingresso in Europa ed una Ue, a trazione tedesca, che china la testa dinanzi alle richieste del leader turco (richieste di diversi miliardi di euro) che disconosce valori come libertà di espressione e di stampa e che, cosa ancor più grave, non esita a fare business col Califfato Islamico, come dimostrato da diverse foto che ritraggono autocisterne turche che trasportano petrolio acquistato dai tagliagole del Califfo. Un'Unione europea piena di contraddizioni è quella che emerge dal libro, dove l'assenza di una politica militare comune si fa sentire tantissimo".
"A proposito proprio di quest'ultimo argomento, il saggio riporta un'intervista inedita ed esclusiva fatta dallo stesso autore al Generale Vincenzo Camporini, Capo di Stato Maggiore della Difesa sotto il IV Governo Berlusconi e consigliare militare dello stesso. Camporini, attualmente Vicepresidente dell'Istituto Affari Internazionali e tra i più autorevoli esperti di politica militare e di intelligence in Italia, afferma che una forza europea di difesa c'era, seppur a livello embrionale, (si trattava infatti di un comando a livello divisionale, il cd Euroforce) ma che poi, per mancanza di volontà politica fu sciolto. Sempre Camporini si sofferma sul tanto decantato Migration Compact, smascherandone tutte le criticità e gli elementi che lo renderebbero non fattibile".
"Accanto all'intervista fatta a Camporini, nel testo sono presenti tante altre fonti dirette, intervistate appunto per la stesura del libro, come esponenti della diplomazia italiana, dei vertici supremi delle forze armate e della politica italiana e comunitaria. Sono presenti infatti le interviste all'ambasciatore Armando Sanguini, già ambasciatore italiano in Tunisia e Arabia Saudita, attualmente Scientific Advisor presso l'Istituto Studi di Politica Internazionale di Milano; l'Ambasciatore Sargis Ghazaryan, ambasciatore della Repubblica d'Armenia in Italia fino allo scorso maggio; l'onorevole Fabrizio Bertot, europarlamentare del Ppe fino maggio 2014 e osservatore dell'Ue in occasione del referendum secessionista della Crimea".
"Importante chiave di lettura è la lunga prefazione, nella quale il leader azzurro Miccichè tocca il tema cardine dell'Europa per lo sviluppo del nostro paese, ribadendo il fatto che l'Europa giusta, della quale i popoli hanno bisogno, non è certo quella che, a detta di Miccichè, "parla solo di quanto grandi debbano essere le reti dei nostri pescatori". Infatti, l'ex ministro di Berlusconi non risparmia varie stoccate all'UE attuale, che non è in grado di provvedere al fenomeno, ormai strutturale, dell'immigrazione (di cui la Sicilia è tra le regioni più esposte a questo fattore), che è priva d'una difesa comune e che, soprattutto, è suddita d'una finanza "spregiudicata" (che ha reso subalterna la classe politica) e che ha imposto una moneta (l'euro) definita "paralizzante e non competitiva" e poi "di fatto affermazione del marco tedesco come valuta unica dell'Europa", passando poi per varie bordate allo spread e a tutte quelle manovre che nel 2011 portarono il Governo Berlusconi a dimettersi".