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Economia

Quarta edizione de "Le Giornate dell'economia del Mezzogiorno"

Studiosi e amministratori a confronto questo pomeriggio a Villa Malfitano, auspicano nuove forme...

Occorrono percorsi di sviluppo alternativi. Sono tutti concordi su questo punto gli studiosi, gli economisti e gli amministratori che hanno dato il via questo pomeriggio a Palermo alla IV edizione de "Le Giornate dell'Economia del Mezzogiorno" organizzate dalla Fondazione Curella e dal Diste Consulting. Nell'incontro di oggi che ha ufficialmente aperto la kermesse si è parlato del tema fondamentale delle Giornate: "Felicità oltre il declino - Re-immaginare lo sviluppo". E proprio dalla re-immaginazione di una nuova metodologia di sviluppo che bisognerebbe partire, secondo i relatori che si sono alternati questo pomeriggio a Villa Malfitano a Palermo.

Ecco in sintesi le dichiarazioni dei vari relatori che partecipano al convegno:
"Il benessere non deve dipendere più dalla quantità di iphone o di ipad che si possiedono - ha dichiarato Pietro Busetta, presidente della Fondazione Curella - la felicità non deve più dipendere dal Pil e proprio per questo la Gran Bretagna, la Francia e l'Italia stanno cercando di puntare su indicatori di felicità alternativi. La misurazione del Pil resta comunque importante per individuare la soglia di povertà di una popolazione ma il grado di felicità deve dipendere anche da altri fattori".

"L'economia basata esclusivamente sul capitale e sullo sfruttamento finanziario dei mercati è un'economia destinata a fallire - ha dichiarato l'Assessore Regionale al Bilancio Gaetano Armao che ha proseguito - la risposta politica davanti a questo momento di grande crisi è la coesione; maggioranza e opposizione devono stringere attorno ai pochi punti comuni per far sì, attraverso obiettivi condivisi, che si possa sconfiggere la crisi. L'unica leva che può far crescere l'economia e far sviluppare un territorio è l'impresa e solo dell'impresa possiamo fidarci per avere nuovo lavoro e nuove opportunità. Occorre naturalmente disboscare il territorio accidentato della burocrazia".

"Il paradigma dello sviluppo del XX secolo, ovvero quello in base al quale la crescita della ricchezza si traduce direttamente in crescita della felicità - ha dichiarato Markus Krienke, dell'Università degli Studi di Lugano - è andato in crisi. Occorre dunque una nuova idea di sviluppo che comprenda risorse quali: la persona, la famiglia, la religione. La felicità non deve dunque essere più misurata soltanto in chiave economica ma anche attraverso l'azione dell'uomo come partecipante attivo dello sviluppo della società".

"Il problema dello sviluppo del Mezzogiorno - ha detto nel suo intervento Maurizio Carta, Direttore vicario del Dipartimento Architettura dell'Unipa - è che soffre di 4 patologie: la bulimia, in considerazione del fatto che si è puntato alla accumulazione di fattori di sviluppo ma senza una razionalizzazione; schizzofrenia, in quanto abbiamo assistito a forme di sviluppo che andavano in direzioni contrapposte; sterilità, ovvero incapacità di produrre effetti moltiplicatori; tossicodipendenza, poichè un sistema così strutturato si è assuefatto all'erogazione di risorse pubbliche. L'antidoto per queste patologie - ha proseguito Carta - è una forte capacità selettiva dei modelli di sviluppo. Occorre tornare a puntare sui "cromosomi qualitativi" del territorio".

"Purtroppo abbiamo subito un modello di sviluppo 'imposto' di tipo industrialista - ha detto l'assessore regionale alla Famiglia e al Lavoro, Andrea Piraino - in Sicilia si è puntato sulla raffinazione piuttosto che sul turismo, sull'industria pesante piuttosto che sui Beni Culturali. Questo non ha permesso la giusta valorizzazione delle nostre risorse. Adesso occorre raccogliere ciò che di buono è rimasto delle forme di sviluppo attuali e proiettare la Sicilia verso nuove questioni strategiche: la sua posizione geografica e le sue risorse naturalistiche e climatiche".

Gli appuntamenti de “Le Giornate dell'Economia del Mezzogiorno” proseguiranno domani pomeriggio con l'incontro previsto alle 17 a Palazzo dei Normanni nel corso del quale di parlerà di “Mercato del credito dal locale al globale”. Aprirà i lavori Antonio La Spina, docente dell'Università di Palermo; interverranno l'assessore regionale al Bilancio, Gaetano Armao; il responsabile dell'Area Territoriale Sicilia Unicredit, Roberto Bertola; il direttore Generale dell'Irfis-Fin Sicilia, Roberto Cassata; il responsabile Area Territoriale Sicilia Montepaschi di siena, Carlo Gaeta; il direttore Area Sicilia di Intesa Sanpaolo, Salvatore Immordino; il presidente della Fondazione Curella, Pietro Busetta. Coordinerà i lavori il direttore del Quotidiano di Sicilia, Carlo Alberto Tregua.

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