Riaperta la "Calcestruzzi Belice", commozione fra gli 11 impiegati
L'impresa era stata dichiarata fallita per un debito con l’Eni di 30 mila euro
La Calcestruzzi Belice, dopo sei mesi di chiusura, ha riaperto i battenti. Commossi gli 11 lavoratori dell’azienda che era stata dichiarata fallita con sentenza di primo grado per un debito con l’Eni di 30 mila euro, che ieri ha riaperto i battenti, dopo il giudizio d’appello e l’accordo al ministero degli Interni.
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La battaglia non è ancora conclusa perchè bisognerà recuperare il terreno perduto, ci sono debiti da saldare, ma ieri l’azienda si è rimessa in piedi. Graziano Gorla, segretario nazionale della Fillea Cgil, in un messaggio ai lavoratori, ha scritto: “Per me conoscervi è stata un’esperienza unica. La mia soddisfazione è di avere fatto un tratto di strada comune, che non aveva precedenti, ed ancora dobbiamo impegnarci perché si applichi l’accordo e dimostrare in questo modo come si può dare lavoro nella legalità e costruire insieme un futuro migliore”.
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Il sindaco di Montevago, Margherita La Rocca Ruvolo: "Questa vicenda che ha riguardato la sorte lavorativa e aziendale degli impiegati è stata, a posteriori, una delle esperienze più belle. Sia per come si è risolta, quando sembrava che tutto era perduto, sia per avermi dato la possibilità di conoscere voi".
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La riapertura della Calcestruzzi Belice segna anche un risultato favorevole in un panorama, quello del settore delle costruzioni, che, in provincia di Agrigento, come sottolinea Vito Baglio, segretario provinciale della Fillea Cgil, evidenzia ancora un notevole stato di crisi. Nel 2008, prima della grande crisi, i lavoratori impegnati nel settore delle costruzioni, in provincia di Agrigento, erano 8161. A gennaio del 2017 sono 3716 con una riduzione di 456 anche rispetto allo scorso anno.
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