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Quinta rata della Tari, il consigliere Vullo: "Gli agrigentini si sentono ingannati"

Il consigliere comunale: "Se abitassi a Fontalle mi sentirei anche mortificato"

“Se fossi un abitante di Fontanelle mi sentirei mortificato ed ingannato.  Ma anche se non lo sono, avverto ugualmente le stesse, amare, sensazioni come rappresentante del popolo". Questo il commento  consigliere comunale di Agrigento Marco Vullo. L'agrigentino ha raccolto la testimonianza di diverse famiglie, che dopo avere ricevuto una "salata" quinta rata della Tari, hanno chiesto spiegazioni.  “Non è concepibile – afferma l’esponente del gruppo 'Uniti per la Città' – che i residenti di questa frazione della città debbano accollarsi per intero la somma prevista in bolletta, senza avere riconosciuto alcun incentivo per la raccolta differenziata effettuata. Fontanelle, lo vorrei ricordare, è l’unico quartiere dove, da oltre un anno mezzo, si realizza il servizio porta a porta. Sto verificando - dice Vullo - attraverso gli uffici comunali ma anche facendo ricorso ad esperti della materia, se questa scelta, che denota scarsa sensibilità e disattenzione dell’amministrazione attiva rispetto al territorio, sia legittima o si possa contestare nelle sedi dovute. Rappresenta comunque la metafora di un governo locale allo sbando, che naviga a vista, che non pianifica e che non pondera le decisioni. La raccolta differenziata è stata poi organizzata, strutturata e programmata senza tener conto di quello che è  il nostro tessuto sociale, culturale ed urbanistico e delle rispettive sfaccettature e caratteristiche. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: disagi, disservizi, code, polemiche e proteste, come se non bastasse, potrebbe esserci il concreto rischio che la quinta rata della Tari 2017, già bollata come la più cara in Italia, si trasformi in un altro, ennesimo acconto. Ci sarebbe infatti da spalmare tra i contribuenti, censiti, circa un altro milione e mezzo di euro, frutto di un maggiore costo del servizio di raccolta, accumulato per smaltire le montagne di rifiuti provenienti dai comuni vicini, dove la differenziata è partita in netto anticipo rispetto alla città di Agrigento. Anche in questo caso, i guai non arrivano da soli. Il sindaco Firetto e l’assessore Fontana cosa hanno fatto per frenare o arrestare questo fenomeno? Sarebbe bastato - commenta Vullo - allineare l’avvio del servizio “porta a porta” con quello delle altre municipalità. Invece noi siamo sempre in ritardo e costretti poi a pagarne le dovute e pesanti conseguenze. Per non parlare dei controlli: l’attività non è partita in modo puntuale ed efficace e, forse, con una buona dose di lungimiranza si sarebbero potuti utilizzare quegli operatori mandati a casa, perché ritenuti in esubero, assegnando loro anche la funzione di sentinelle. Così come una incisiva e seria  lotta all’evasione avrebbe alleggerito la pressione di chi già paga e avrebbe sancito il principio dell’equità sociale. Ma niente di tutto questo, con il triste e drammatico risultato che oggi – conclude Marco Vullo – ci troviamo di fronte ad uno scenario così grave, che non richiede altri e ulteriori commenti, se non quello che l’amministrazione Firetto si sta mostrando totalmente inadeguata a governare la città di Agrigento".

   

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