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Cronaca Piazza Cavour

"Questo non è amore", un gazebo della polizia contro la violenza sulle donne

L'8 marzo in piazza Cavour saranno presenti funzionari e personale della Squadra mobile, della Divisione Anticrimine della Questura, con esperti della Rete antiviolenza del capoluogo agrigentino

Nel giorno della Festa della Donna, la polizia di Stato organizza la campagna "Questo non è amore” che prevede in tutte le province italiane camper, pullman, gazebo e altri momenti d’incontro volti a rompere l’isolamento e il dolore delle vittime di violenza di genere, offrendo il supporto di un’equipe di operatori specializzati, in prevalenza composta di donne e formata da personale di Polizia specializzato, da medici, psicologi e da rappresentanti dei centri antiviolenza.

Anche ad Agrigento, domani 8 marzo, sarà presente un gazebo in piazza Cavour, alla presenza di funzionari e personale della Squadra mobile, della Divisione polizia Anticrimine della Questura, con esperti della Rete antiviolenza del capoluogo agrigentino.

"Un’idea, quella del progetto camper contro la violenza di genere che, - fanno sapere dalla Questura - partita a luglio del 2016, in circa sei mesi in 22 province italiane ha consentito di contattare oltre 18.600 persone, in maggioranza donne, diffondendo informazioni sugli strumenti di tutela e di intervenire su situazioni di violenza e stalking che diversamente sarebbero potute rimanere ingabbiate nel dolore domestico.

"La flessione negli ultimi due anni dei delitti tipici (dai femminicidi, alle violenze sessuali, dai maltrattamenti in famiglia agli atti persecutori) - proseguono dalla Questura - non ferma l’impegno di prevenzione: non solo perché il numero assoluto delle vittime continua ad essere inaccettabile, ma perché l’esperienza di polizia e delle associazioni da tanti anni impegnate su questi temi mostra l’esistenza di un “sommerso” che troppo spesso non si traduce in denuncia". 

Questi più in dettaglio i dati resi noti da tutte le forze di polizia: gli omicidi di donne in ambito familiare sono stati 117 nel 2014, 111 nel 2015, 108 nel 2016; gli atti persecutori (circa il 76% in danno delle donne) 12.446 nel 2014, 11.758 nel 2015, 11.400 nel 2016; i maltrattamenti in famiglia (circa l’81% in danno delle donne) 13.261 nel 2014, 12.890 nel 2015, 12.829 nel 2016; le percosse (circa il 46% in danno delle donne)  15.285 nel 2014, 15.249 nel 2015, 13.146 nel 2016; le violenze sessuali (oltre il 90% in danno delle donne) 4257 nel 2014, 4000 nel 2015, 3759 nel 2016.

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