rotate-mobile
Cronaca

Viadotti a rischio, il Sinalp e la Cna: "Servono manutenzione e ricostruzione"

Il sindacato nazionale dei lavoratori e dei pensionati focalizza l'attenzione sul ponte sul fiume Belice e chiede al sindaco di Licata di verificare la staticità del Salso. La Confederazione parla, invece, dei cavalcavia di Porto Empedocle, del Carbollace, del "Morandi" e del Petrusa

"Serve un programma omogeneo di interventi e di messa in sicurezza della rete stradale e autostradale siciliana". Lo invoca il Sinalp, chiedendo al Governo Musumeci d'attivarsi. E nel giorno dei funerali di Stato anche la Cna di Agrigento alza la voce: “Le nuove infrastrutture tardano ad arrivare e quelle esistenti non sono per nulla sicure”. La Confederazione agrigentina annuncia che organizzerà un momento di confronto con tutti i soggetti interessati "per fare il punto della situazione sulle principali criticità, sui progetti e sugli impegni concreti per tutelare l’incolumità pubblica, ma anche a salvaguardare le attività che utilizzano le strade".

"Le strade non siano trappole mortali" 

“Le strade non possono e non debbono trasformarsi in trappole mortali – ha dichiarato il presidente della Confederazione agrigentina, Mimmo Randisi, -  e per scongiurare altre possibili stragi occorre acquisire la piena consapevolezza che la sicurezza e l’ammodernamento del sistema viario rappresentino una priorità assoluta, anche per il rilancio del sistema economico. Ad Agrigento, due ponti, la cui funzione di collegamento è strategica, da tempo sono al centro di  disagi e polemiche: il viadotto 'Petrusa' è stato abbattuto, ma senza avere preventivamente realizzato un percorso alternativo, mentre il 'Morandi' è a mezzo servizio".

Scenario desolante nell'Agrigentino

"In queste ore – continua Randisi - si è aperto un serrato dibattito, alla luce di quanto accaduto in Liguria e rispetto all’annunciato vertice programmato nei prossimi giorni al Comune di Agrigento. Poi ci sono altri ponti sotto osservazione: quelli che attraversano Porto Empedocle lungo la Statale 115, ma anche il Carabollace sul versante di Sciacca. Che non fanno certamente dormire sonni tranquilli -puntualizza Randisi - .  Lo scenario, sia nell’Agrigentino, ma anche in altre parti della Sicilia - evidenzia il segretario regionale della Cna, Piero Giglione - è piuttosto desolante e grave, appesantito da una viabilità interna lasciata da tempo al proprio destino, abbandonata nel segno del degrado, dell’incuria, con tutti i rischi del caso. I lavori di manutenzione, gli interventi di messa in sicurezza sono diventati un miraggio. Ecco perché chiediamo alle istituzioni competenti, il tema sarà poi rilanciato in modo dettagliato in occasione del focus, che venga realizzato – conclude Giglione - un piano straordinario per verificare la stato di 'salute', sia dei viadotti presenti nel territorio, sia di tutte quelle arterie, ad alta densità di traffico, che danno segnali di cedimento. Fermo restando che dovranno essere poi reperiti i soldi per fare fronte alle criticità emerse. E’ arrivato il tempo delle azioni, dei fatti”.

Attenzione ai ponti "Belice" e "Salso"  

 "In Sicilia ormai da tempo abbiamo ponti caduti, chiusi al traffico o chiusi al traffico pesante e su tutti l’unica azione visibile ai cittadini è il semplice transennamento del tratto in disfacimento ed il relativo smistamento verso una qualsiasi strada che comunque risulta anch’essa sempre in condizioni a dir poco 'pietose' - scrivono Andrea Montesole, Gaetano Giordano e Ignazio Parrinello della direzione Sinalp Sicilia - . La Sicilia vanta anche il primato della caduta del ponte Scorciavacche sulla statale 121, la Palermo Agrigento, che in appena 10 giorni dalla sua inaugurazione è crollato, e fortuna volle che in quel momento nessuno transitava su di esso". Il sindacato nazionale dei lavoratori e dei pensionati focalizza l'attenzione sul ponte sul fiume Belice, fra Castelvetrano e Agrigento. "Ponte perennemente in manutenzione e visti i precedenti, i siciliani che ogni volta debbono transitare su di esso prima fanno testamento. Il viadotto Akragas, progettato dallo stesso ingegnere Morandi del ponte crollato a Genova, che doveva smaltire il traffico della città di Agrigento con le sue periferie, ormai risulta chiuso da anni e nessuna opzione sul suo futuro è stata ad oggi presa. Lo stesso ingegnere ha progettato anche il ponte sul fiume 'Salso' a Licata e visti i precedenti ci permettiamo sommessamente di invitare il sindaco di Licata ad effettuare dei controlli sulla sua staticità" - lanciano un vero e proprio appello dal Sinalp - .

L'appello del Sinalp

"Invitiamo tutte le autorità competenti ed in primis il presidente della Regione, Nello Musumeci, a dar vita tempestivamente ad un dettagliato ed omogeneo grande programma di interventi manutentivi e ricostruttivi di tutta la rete viaria siciliana, con l’obiettivo di ottenere la messa in sicurezza della rete e dare vita ad un importante impulso lavorativo ed occupazionale per tutta l’isola. Creare lavoro deve essere l’obiettivo primario di ogni politico ed amministratore della res pubblica e ciò a maggior ragione quando contestualmente questi interventi faranno aumentare la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini rappresentati".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Viadotti a rischio, il Sinalp e la Cna: "Servono manutenzione e ricostruzione"

AgrigentoNotizie è in caricamento