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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Beni culturali in forte pericolo, il 10 per cento è in zone a rischio frana elevato

Tra queste, l'intero costone della Valle dei Templi, da anni monitorato per evitare danni

I beni culturali in provincia di Agrigento sono tra i più minacciati dal rischio idrogeologico. A dircelo sono i dati dell'Ispra, istituto governativo con finalità di tutela ambientale il quale, appunto, traccia un quadro a tinte molto fosche del patrimonio culturale del nostro territorio.

Stando ai dati 2018, recentemente rielaborati dall'osservatorio medie e piccole imprese di Confartigianato, il 10,8% dei nostri beni culturali si troverebbe in zone a "rischio frana elevato e molto elevato". Un dato che non ha uguali in Siclia, dove si arriva, al massimo, all' 8,3% di Messina e all'8% di Enna, con una media isolanda del solo 5,6%.

A pesare in questa statistica sono senza dubbio la situazione della Cattedrale di San Gerlando e, soprattutto, quella della Valle dei Templi. La collina dell'antica acropoli di Akragas, infatti,  è costantemente monitorata per la presenza di almeno 4 punti "r4", che indicano appunto fenomeni franosi attivi e di elevata pericolosità. Una situazione che dipende dai venti che si abbattono sulla collina, scavando le sabbie che si trovano al di sotto del bancone. Un pericolo noto da anni (le prime operazioni di puntellamento risalgono addirittura agli anni '30) tanto che lo stesso Unesco ha sentito il dovere di precisare come la situazione sia da tenere sotto attenzione.

“Le strutture archeologiche sono in buono stato di conservazione, ma l'instabilità dei luoghi rimane un problema” scriveva alcuni anni fa l'United nations educational, scientific and cultural organization nel contesto della dichiarazione di eccezionale valore universale.

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