"Turbata libertà degli incanti", Corte d'appello assolve due fratelli
In primo grado erano stati condannati perché avrebbero invitato un avvocato a desistere dal presentare altre offerte per la procedura di aggiudicazione di beni fallimentari
Il tribunale di Sciacca - per l'ipotesi di reato di turbata libertà degli incanti - li aveva condannati a 10 mesi di reclusione ed alla multa di 500 euro ciascuno. La prima sezione pendale della Corte di Appello di Palermo ha riformato la sentenza di primo grado ed ha assolto due fratelli di 45 e 43 anni di Alessandria della Rocca. Lo scrive il Giornale di Sicilia.
Il giudice monocratico del tribunale di Sciacca aveva ritenuto valida l'accusa secondo la quale i due, per l'aggiudicazione dei beni di una procedura fallimentare, un piano cantinato di un palazzo, ad Alessandria della Rocca, avrebbero intercettato davanti il tribunale un legale bivonese a cui avevano chiesto informazioni sulla gara, invitandolo a desistere dal presentare altre offerte, non sapendo, però, che il legale stava rappresentando altre parti offerenti.
Di avviso contario la Corte di Appello di Palermo che, accogliendo l'impugnazione dell'avvocato Michele Barbera, ha ribaltato la sentenza di primo grado, assolvendo i due con ampia formula.