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Cronaca Campobello di Licata

Finti infortuni sul lavoro, empedoclino patteggia un anno

Renato Salamone, 24 anni, dopo la contestazione di nuove accuse da parte dei pubblici ministeri, decide di chiedere l'applicazione della pena. Gli imputati, in tutto, sono cinquantatrè

L’empedoclino Renato Salamone, 24 anni, già rinviato a giudizio con l’accusa di truffa attraverso la simulazione di un falso infortunio sul lavoro per ottenere un indennizzo, dopo le nuove contestazioni dei pm, patteggia. Ieri mattina il suo difensore, l’avvocato Salvatore Cusumano, ha proposto ai giudici l’applicazione della pena di un anno di reclusione. I pm Matteo Delpini e Andrea Maggioni hanno dato il consenso e la sentenza di applicazione della pena sarà ratificata il 6 luglio.

A condannarlo, però, non saranno i giudici del collegio presieduto da Giuseppe Melisenda Giambertoni perché, nel caso in cui si dovessero pronunciare, diventerebbero incompatibili a giudicare gli altri cinquantadue imputati. Il processo è quello denominato “Demetra” che scaturisce dall'omonima inchiesta che avrebbe disarticolato una truffa colossale ai danni di Inps e Inail attraverso la simulazione di incidenti sul lavoro, in aziende peraltro ritenute “fantasma”.

I pubblici ministeri, all’udienza precedente, hanno formalizzato le contestazioni di un’aggravante del reato di falso. Le nuove accuse, che scaturiscono dagli esiti del dibattimento, faranno allungare i termini di prescrizione. La nuova contestazione aveva riguardato altri quindici imputati.

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