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Cronaca

Truffa nella vendita dei farmaci, i pazienti: "Nessuna anomalia"

Sfilata di testi della difesa al processo che ipotizza un raggiro al sistema sanitario nazionale

“Andavamo negli studi medici e ci prescrivevano regolarmente i farmaci, non c’era alcuna anomalia”. Sfilata di testi, qualcuno anche particolarmente pittoresco, al processo per la presunta truffa nella vendita dei medicinali  che vede coinvolti medici, infermieri e rispettivi collaboratori.

La presunta associazione a delinquere avrebbe avuto al vertice il farmacista Mario Terrana, che si sarebbe avvalso della collaborazione di medici compiacenti che gli fornivano le ricette all’insaputa dei loro assistiti. Terrana era titolare di una farmacia a Porto Empedocle e di due parafarmacie che avrebbe utilizzato per vendere abusivamente farmaci privi delle cosiddette fustelle, le targhette identificative obbligatorie per legge.

Alle udienze precedenti alcuni pazienti, citati dal pubblico ministero Simona Faga e dall’avvocato di parte civile Angelo Farruggia, che difende i titolari di due farmacie che sarebbero stati danneggiati dalla concorrenza sleale di Terrana, avevano disconosciuto alcune ricette con cui erano stati prescritti dei farmaci a loro nome. Ieri qualcuno è tornato, citato dai difensori (fra gli altri gli avvocati Salvatore Pennica, Silvio Miceli, Enzo Caponnetto e Giuseppe Scozzari) per ribadire che andavano regolarmente dai medici Amato e Montante per le prescrizioni dei farmaci e non hanno mai notato alcuna anomalia. Maria Zambito, infastidita per essere stata convocata per la seconda volta, con platealità si è lamentata: “Nun vegnu cchiu, sugnu malata.. Nun mi chiamati”.

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