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Cronaca

"Finta malattia per non andare in ufficio", azzerato il processo ad avvocatessa

Secondo il giudice, che ha accolto un'eccezione della difesa, il pm non poteva saltare l'udienza preliminare

Il pubblico ministero avrebbe dovuto chiedere il rinvio a giudizio e passare per l’udienza preliminare. La pena prevista per il reato di truffa aggravata, infatti, supera i quattro anni e non era possibile disporre la citazione diretta a giudizio.

Il giudice monocratico Manfredi Coffari ha accolto l’eccezione preliminare del difensore Salvatore Manganello, e ha di fatto azzerato il processo a carico dell’avvocato Anna Mongiovì, 61 anni, ex dipendente della Provincia regionale, alla quale il pm Salvatore Vella contesta di avere simulato una patologia per non andare al lavoro alle dipendenze dell’ente. La vicenda risale al 2012.

L’avvocatessa, reduce da un incidente stradale piuttosto serio, nel quale aveva riportato delle fratture, si assentò per un lungo periodo dalla Provincia regionale di Agrigento di cui era dipendente part time. Il periodo di malattia era in scadenza il 2 maggio. Il 23 aprile, invece, avrebbe accompagnato un cliente – secondo quanto risulterebbe dai verbali acquisiti agli atti del procedimento – in un’udienza di separazione al tribunale di Agrigento. Il pm Vella, che ha disposto il processo, ritiene che, essendo stata assente per malattia dalla Provincia, non avrebbe potuto essere presente in udienza.

L’ipotesi della Procura è, quindi, che la certificazione della malattia sarebbe stata falsa ed, evidentemente, strumentale a percepire lo stipendio di dipendente pubblica senza recarsi al lavoro. 
 

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