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Cronaca

Tentò di uccidere il padre con nove coltellate, parte processo di appello per 34enne

Daniele Passarello avrebbe aggredito il genitore perchè riteneva che non gli volesse fare conseguire la patente, la condanna era stata ridotta per vizio di mente

Nove coltellate per uccidere il padre che, secondo la sua errata convinzione, gli impediva di conseguire la patente di guida: Daniele Passarello, 34 anni, arrestato il 10 gennaio di due anni fa con l’accusa di tentato omicidio, chiede alla Corte di appello, attraverso il suo difensore, l'avvocato Daniele Re, di cancellargli la condanna. Il processo, dopo un primo passaggio in aula, è stato aggiornato al 4 marzo. Il 3 giugno dell’anno scorso, il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Luisa Turco, gli ha inflitto 4 anni e 4 mesi di reclusione.

La pena inflitta è ridotta, oltre che per il rito abbreviato, per il vizio parziale di mente che il giudice gli ha riconosciuto sulla base della perizia della psichiatra Cristina Camilleri secondo cui “la capacità di intendere e volere è scemata ma solo parzialmente”.

L’accoltellamento del padre avvenne per strada, nei pressi della loro abitazione di via Santo Spirito, nel centro storico di Agrigento. Il giovane, convinto che il genitore gli impedisse di conseguire la patente, lo avrebbe colpito con violenti calci e, una volta scaraventato a terra, gli avrebbe inferto nove coltellate in varie parti del corpo fino all’intervento della madre che riuscì a metterlo in fuga salvando la vita al marito. Passarello è stato condannato anche per minaccia perché, mentre avrebbe inferto i fendenti al padre che, per fortuna, non restò ferito in maniera grave, avrebbe inveito contro gridandogli che l’avrebbe ucciso perché, per colpa sua, non riusciva ad avere la patente. 
 

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