"Tangenti all'Irfis in cambio di finanziamenti", annullate cinque misure
Il tribunale del riesame boccia i provvedimenti del gip per "mancanza di motivazione"
Tangenti in cambio di finanziamenti: il tribunale del riesame annulla altre cinque ordinanze cautelari per "vizio di motivazione".
Si tratta di Sebastiano Caizza, 39 anni, di Campobello di Licata; Pietro Carusotto, 61 anni, Vincenzo Scalise, 41, Angelo Sanfilippo, 61, e Calogero Curto Pelle, 61, tutti di Canicattì. Il gip Francesco Provenzano, accogliendo la richiesta dei difensori - gli avvocati Salvatore Manganello, Calogero Meli e Antonio Bordonaro - aveva già sostituito l'obbligo di dimora a Canicattì con l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria una volta la settimana.
Adesso è arrivata la decisione del tribunale del riesame che annulla interamente il provvedimento perchè il giudice avrebbe omesso di motivare adeguatamente le ragioni del provvedimento. Gli indagati sono soci di varie imprese che avrebbero corrotto il funzionario dell'Irfis Paolo Minafò per ottenere prestiti a tasso agevolato senza possedere i requisiti oppure per scavalcare le altre richieste di finanziamento.