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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

"Tangenti all'agenzia delle Entrate", chiesti 24 rinvii a giudizio

La Procura manda a processo gli indagati dell'inchiesta Duty Free. L'udienza preliminare è in programma il 24 febbraio

L’inchiesta ribattezzata “Duty free”, che ha sgominato un presunto giro di tangenti all’Agenzia delle Entrate in cambio di - secondo l'accusa - favori e annullamenti di sanzioni tributarie, approda in aula per l’udienza preliminare. Il pubblico ministero Andrea Maggioni, titolare dell’inchiesta, ha chiesto per i ventiquattro indagati il rinvio a giudizio. L'udienza preliminare è in programma il 24 febbraio davanti al giudice Giuseppe Miceli. L’operazione “Duty free” scaturisce da un’indagine molto più vasta - i cui esiti potrebbero presto portare ad altri sviluppi - partita nel 2012, che ha coinvolto l’ufficio delle Entrate di Agrigento.

Il blitz della Guardia di Finanza è scattato il 10 dicembre del 2015. In carcere, allora, sono finiti Antonio Vetro, 46 anni, di Favara; Vincenzo Tascarella, 62 anni, Giuseppe Cumbo, 63 anni, e Giuseppe Castronovo, 56 anni, di Favara; tutti funzionari dell’Agenzia.

Arresti domiciliari per Pietro Pasquale Leto, 63 anni, di Cianciana, direttore provinciale dell’Agenzia di Agrigento; Filippo Ciaravella, 63 anni, funzionario dell’Agenzia; Salvatore La Porta, 43 anni, socio e amministratore della Metalmeccanica agrigentina; Marco Campione, 54 anni, legale rappresentante di Girgenti Acque Spa; Michele Daina, 62 anni, dipendente di una ditta del gruppo Campione; Antonino Migliaccio, 65 anni, di Agrigento, funzionario dell’Agenzia; e D. P., 40 anni. 

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