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Cronaca

Perseguita intera famiglia tentando investimenti con l'auto e tirando vasi dal balcone, 40enne dal gup

Ignazio La Mendola, accusato di stalking e danneggiamento, rischia il rinvio a giudizio: intanto avrebbe violato il divieto di avvicinamento e finisce agli arresti domiciliari

“Inizia a tremare, porco e mafioso”. Questa e tante altre minacce, con tanto di nome e foto, anche della sua abitazione, pubblicate su facebook, per intimorirlo e prospettargli che, una volta tornato libero, l’avrebbe ammazzato. Ma non solo. L'episodio più grave risale al 22 settembre scorso quando il pregiudicato Ignazio La Mendola, 40 anni, avrebbe tentato di investire il figlio del commerciante nel parcheggio del negozio. Il padre, poco dopo, va a trovarlo a casa per chiedergli spiegazioni e tentare di convincerlo a desistere da altre aggressioni simili. All'arrivo, però, il quarantenne gli lancia addosso vasi di terracotta e pietre danneggiando l'auto. Questa mattina, per il quarantenne, imputato di stalking e danneggiamento, è iniziata l’udienza preliminare.

Il giudice Stefano Zammuto dovrà decidere se rinviarlo a giudizio, come chiesto dal pubblico ministero Chiara Bisso. Intanto, però, La Mendola, che lo scorso dicembre è stato destinatario di un provvedimento che gli imponeva di non avvicinarsi ai luoghi frequentati dal commerciante, dalla moglie e dai figli, è finito ai domiciliari. Il gup, sulla base di una nuova denuncia dell’imprenditore che ha raccontato, fra le altre cose, di avere subito un danneggiamento da parte di La Mendola, ha deciso di aggravargli la misura cautelare e ha disposto gli arresti domiciliari. 

L’avvocato Alfonso Neri, che difende l’imputato insieme al collega Salvatore Pennica, ha chiesto l’interrogatorio in aula di La Mendola che sarà sentito il 16 luglio. 
 

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