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Cronaca

Sos viadotti, in città la riunione della federazione dei lavoratori edili della Cisl

Tema caldo sarà la discussione sulla strade Palermo-Agrigento, lavori iniziati 4 anni fa e caratterizzati fin dall’inizio da rallentamenti

Si riunirà ad  Agrigento gli stati generali della Filca, la federazione dei lavoratori edili della Cisl. Il segretario generale Franco Iudici e il segretario territoriale Franco Sodano, alla presenza del Segretario Regionale Paolo D’Anca e del segretario nazionale Ottavio De Luca, porranno l’attenzione sul tema delle infrastrutture, delle opere incompiute, dei ponti interrotti e delle strade chiuse perché a rischio. Tema caldo sarà la discussione sulla strade Palermo-Agrigento, lavori iniziati 4 anni fa e caratterizzati fin dall’inizio da rallentamenti, e sulla Agrigento-Caltanissetta dove da qualche tempo sono scomparsi gli operai ed i lavori sono fermi. "La causa è la crisi che sta vivendo la CMC di Ravenna - fa sapere la Cisl - che ha chiesto il concordato preventivo per evitare il fallimento e sembrerebbe non essere più nelle condizioni di portare al termine i lavori e non riuscire a pagare lo stipendio ai lavoratori. Tutto ciò comporterà ulteriori ritardi se non si riuscisse a trovare una soluzione adeguata, e si lavora per evitare altre opere incompiute. Il ponte Petrusa e il viadotto Akragas ad Agrigento, i viadotti Spinola e Salsetto a Porto Empedocle, la variante di Porto Empedocle ferma da 30 anni la galleria Spinasanta che collega Agrigento a Raffadali, le strade di collegamento tra Favara e Agrigento, la Raffadali-Siculiana, la SS118 Corleonese Agrigentina che collega il capoluogo con le aree interne montane, la famosa strada “Mare-Monti” che dovrebbe nascere tra Ribera, Cianciana, Bivona e Santo Stefano Quisquina dove si prevedono lavori per circa 80 milioni di euro divisi in tre lotti, tutte opere indispensabili per far uscire dall’isolamento la provincia e facilitare i rapporti turistici, commerciali ed economici tra l’interno agrigentino ma anche con le provincie di Palermo e Catania. È evidente - spiega in una nota la Cisl - a tutti che l’emergenza agrigentina e la crisi economica-sociale sono strettamente legate alla inefficienza di amministratori e politici, attenti più alle dinamiche elettorali che alle reali esigenze dei cittadini, delle imprese e degli investitori. Dare priorità ad una politica di finanziamenti e investimenti permetterebbe di mettere un freno alla disoccupazione e dare ossigeno alle famiglie agrigentine oltre ad una modernizzazione infrastrutturale che potrebbe definitivamente rilanciare l’economia".

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