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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Sindacati, Lo Bello: "Auguri di buon Natale a chi?"

La segretaria provinciale della Cgil, ricorda i motivi di queste proteste e i motivi per i quali...

"Non certo alle famiglie dei lavoratori e dei pensionati perchè le tre stangate di Berlusconi, Tremonti, Sacconi e Brunetta ed il 'pacco di Natale' di Monti hanno reso questo Natale tra i più poveri e tristi dagli anni sessanta in qua". Inizia così la lettera di "auguri" di buon Natale di Mariella Lo Bello, segretaria provinciale della Cgil di Agrigento a conclusione di un anno ricco di fermenti sindacalistici, in questi ultimissimi mesi più che mai. La crisi negata dal governo Berlusconi, ma vissuta dalla gente anche attraverso i tagli lineari di Tremonti, adesso diventata una pericolo imminente, e i governi ne prendono coscienza. Arriva così la manovra "lacrime e sangue".
 
"I lavoratori e i pensionati
- scrive Lo Bello - sono stati colpiti duramente dai tagli e dalle tasse con il rialzo delle accise sui carburanti, con l'aumento dell'Iva, con la crescita dell'addizionale Irpef regionale, col ritorno in vita dell'Ici/Imu prima casa, con la perdita delle indicizzazioni, con l'alleggerimento del valore reale dei salari e delle pensioni, per effetto del previsto aumento dell'inflazione, cioè del caro vita. E ancora sono stati colpiti con il fermo dei contratti, col prolungamento del tempo di lavoro, coi tagli alla previdenza ordinaria".

Sono i punti del decreto "salva Italia" di Monti, codificati dal linguaggio drammatizzante tipico dei sindacati, ma che stavolta rispecchia la drammaticità della realtà e del futuro che attende il paese e la provincia di Agrigento. Lo ripetono sempre le organizzazzioni, che la crisi può essere risolta senza colpire le fasce medio-basse. Lotta all'evasione fiscale, patrimoniale, per esempio, due delle azioni che il governo potrebbe compiere evitando di far pagare i soliti impiegati pubblici.

"In questa provincia, ultima o penultima per reddito - conclude la segretaria provinciale Cgil - abitano, comunque, tanti fortunati notai, avvocati, architetti, ingegneri, consulenti, medici, professionisti, dirigenti di enti locali, imprenditori, politici e burocrati che mortificano la dignità delle famiglie colpite dalla povertà, se,  per primi, non mettono mano al portafogli, sapendo che il volontariato, le parrocchie ed  alcune associazioni sociali fanno quello che possono e, tuttavia, non basta. Il 'buon natale' possono scambiarselo i felici evasori, i benestanti, i pensionati d'oro, gli ereditieri, i possessori di redditi alti, offrendo e ricevendo doni inutili all'insegna dello status simbol e del più materialista consumismo".

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