Si avvia a soluzione la vertenza Siremar con la "privatizzazione" della compagnia di navigazione siciliana: definiti le quote, i tempi e i modi del trasferimento della flotta al raggruppamento di imprese, fra le quali rientra anche la Regione Sicilia. Dopo il ritiro dalla "gara" della Ustica Lines e del gruppo Franza che avevano presentato una offerta di 57 milioni di euro, ad aggiudicarsi la Siremar per l'importo di 69 milioni di euro, è stata una cordata di imprenditori.

Capofila della nuova società che gestira i collegamenti con le isole minori sono la Regione Sicilia e la Mediterranea Holding dell'armatore Lauro. Il raggruppamento comprende anche piccoli armatori siciliani e operatori turistici per una quota complessiva del 40 percento. Lombardo ha tenuto a precisare che la sede della società resta a Palermo e che le riparazioni delle navi si dovranno fare presso la Fincantieri del capoluogo. L'accordo sulla cessione verrà perfezionato a giorni. Salvaguardato così il posto di lavoro sia del personale amministrativo che il personale navigante.

Restano comunque irrisolti i problemi di sempre che ci segnalano i viaggiatori, soprattutto per i collegamenti fra Lampedusa e Porto Empedocle. Ora, passata l'onda degli sbarchi degli immigrati dal nord Africa, a Lampedusa torna il silenzio, la quiete e la "normalità" e specie ora, con l'arrivo dell'inverno, i collegamenti con la terraferma continuano ad essere precari: quotidianamente si registrano i ritardi all'attracco della Palladio da e per Lampedusa. Questo fatto, da sempre, ha creato notevoli disagi per chi, arrivando la sera in ritardo a Porto Empedocle, e non avendo dei mezzi con cui muoversi, ha grosse difficoltà per raggiungere il capoluogo. Senza contare che la Palladio non trasporta solo passeggeri, mezzi e merci, ma anche la spazzatura che si produce sull'isola e pericolose autocisterne che contengono "aviobenzina".