Polizia penitenziaria, annullata revoca del trasferimento: palmese resta in Sicilia

Sospesa dal Tar la revoca di un trasferimento di un assistente capo del Corpo di polizia penitenziaria. La vicenda giudiziaria di cui è protagonista un 45enne di Palma di Montechiaro, è ricostruita dall’avvocato Girolamo Rubino, che insieme a Daniela Piazza, ha assistito il poliziotto.

L’uomo, addetto alla casa circondariale di Torino, era stato assegnato, a seguito di una domanda, a Caltagirone ai sensi della legge 104, per poter assistere un familiare disabile, ma a seguito del decesso del congiunto, l'amministrazione penitenziaria ha avviato la revoca dell'assegnazione.

L’uomo, allora, ha fatto ricorso contro il ministero della Giustizia, davanti al sezione di Catania del Tar Sicilia, per l'annullamento della revoca dell'assegnazione. In particolare gli avvocati Rubino e Piazza hanno evidenziato che “l’amministrazione resistente aveva posto quale unica condizione al trasferimento del dipendente l'esito della visita di revisione del congiunto disposta con verbale di riconoscimento dell'handicap; poiché la aveva avuto esito positivo, il trasferimento doveva intendersi a titolo definitivo”.

Si è costituito in giudizio, allora, il ministero delle Giustizia, con il patrocinio dell'avvocatura distrettuale dello Stato di Catania, per chiedere il rigetto del ricorso. Il Tar Sicilia, condividendo le tesi degli avvocati, secondo cui l'assegnazione aveva assunto il carattere di un trasferimento definitivo, ha accolto la domanda di sospensione dell'esecuzione della revoca dell'assegnazione. Dunque, l’assistente capo palmese continuerà a prestare servizio presso la casa circondariale di Caltagirone fino all'udienza di merito, fissata nel mese di gennaio 2020.