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Cronaca Valle dei Templi

Al tempio di Giunone “La Scienza in Valigia”, la storia dell’universo tra musica ed esperimenti

Intervista al ricercatore Marco Santarelli che il 9 agosto si esibirà con il collaudato format ideato insieme all’astrofisica Margherita Hack

La storia dell’universo, dal Big Bang ai giorni nostri, raccontata attraverso la musica ed “esperimenti” interattivi col pubblico. Sarà “La Scienza in Valigia”, il collaudato format del ricercatore Marco Santarelli, ideato insieme all’astrofisica Margherita Hack, ad inaugurare il “Festival delle Scienze”, il 9 agosto, al Tempio di Giunone.

Si tratta di un progetto di divulgazione scientifica, iniziato prima come cartone animato, poi diventato un format televisivo andato in onda su canali nazionali ed internazionali, ed ancora un libro ed uno spettacolo teatrale con tanto di musiche scritte dallo stesso ricercatore.

copertina rev1-2Santarelli, doppia laurea in filosofia ed in fisica sociale applicata alla tecnologia, ha collaborato per dieci anni con Margherita Hack, scrivendo tre libri insieme all’astrofisica. Si occupa di fisica sociale e di reti intelligenti applicate al comportamento umano, studiando le connessioni tra scienza applicata e divulgazione.

Con “La Scienza in valigia” si inaugura il “Festival delle Scienze”, cosa dovranno aspettarsi gli agrigentini?

“La serata è legata al concept del format. Raccontiamo le origini dell’Universo attraverso una narrazione alternata a pezzi musicali e ad esperimenti, coinvolgendo il pubblico. Partiamo dal Big Bang, spiegando il concetto di energia e poi continuiamo col resto, raccontando ogni momento della storia dell’Universo con un esperimento ed una canzone. Con me ci sarà la mia band, con cui suoneremo i brani scritti da me ed arrangiati da Gionni Di Clemente”.

Lei è autore di alcuni progetti innovativi legati alle energie rinnovabili, qual è quello che le sta più a cuore?

“Sono molto legato a due progetti. Il primo è ‘Birorobot’, un algoritmo per l’efficienza energetica.  Si tratta di un dispositivo che ho brevettato che, tramite il suo algoritmo interno, porta a termine una diagnosi dei consumi energetici in tempo reale in differenti tipi di edifici, identificando ogni causa possibile di spreco e misure di mitigazione correlate. Con questo dispositivo, che sarà in commercio da dicembre, abbiamo vinto tanti premi. Il secondo progetto è Elasticenergy, che consiste nella trasmissione dell'energia senza fili, sfruttando esclusivamente fonti rinnovabili e ambientali. Con questo progetto siamo riusciti a portare a oltre 500 metri l’energia senza fili, senza cavi e piloni e stiamo progettando delle case con energia senza fili. Si tratta di un progetto brevettato che ripercorre le sperimentazioni del fisico serbo Nikola Tesla”.

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Lei ha lavorato e conosciuto Margherita Hack, che ricordo porta con sé?

“Il ricordo più bello è la sua umiltà vissuta attraverso il legame con la sua famiglia. Era una persona straordinaria, rispettosa degli altri, anche se a volte, pubblicamente veniva fuori il suo lato più ruvido e portato allo scontro. Era molto tollerante e non si faceva condizionare dalle chiacchiere e dai pregiudizi. Un’altra cosa importante del suo insegnamento è stata la vocazione alla libera ricerca. A volte, se rompi un certo protocollo con una scoperta, rischi di passare per un inventore di bottega, invece, la natura della scienza non è il conservare, ma al contrario il costruire attraverso l’immaginazione. Le più grandi scoperte della storia e della scienza sono state fatte da persone che hanno immaginato qualcosa che prima non c’era”.

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