"Morì 2 mesi e mezzo dopo l'incidente stradale", eredi portano l'Asp in tribunale
Il 26 aprile dello scorso anno, il paziente finì al pronto soccorso per un "politrauma con fratture costali multiple e contusione epatica con versamento libero addominale" e venne trasferito all'Ismett di Palermo
Venne portato al pronto soccorso dell'ospedale "Giovanni Paolo II" di Sciacca in seguito ad un incidente stradale. Gli fu diagnosticato - era il 26 aprile dello scorso anno - un "politrauma con fratture costali multiple e contusione epatica con versamento libero addominale". Venne immediatamente trasferito all'Ismett di Palermo "per drenare la raccolta di fluide endoaddominali", per poi essere riportato - era il 16 maggio - al presidio ospedaliero di Sciacca "senza che fossero effettuate le operazioni di drenaggio durante tutto il periodo del ricovero fino al 12 luglio: data in cui è deceduto".
Gli eredi - lo scorso 11 marzo - hanno chiesto al tribunale di Sciacca, previa nomina di un consulente tecnico di ufficio ed esperimento del tentativo di componimento della lite, di accertare e dichiarare i profili di responsabilità dei sanitari del presidio ospedaliero di Sciacca "che a causa della condotta negligente, imperita e imprudente hanno causato - è stato scritto - la morte del paziente". L'udienza è stata fissata per giovedì.
L'Asp di Agrigento ha deciso di costituirsi in giudizio. E lo ha deciso "considerato che, dall'esame della documentazione sanitaria e delle relazioni pervenute dal responsabile dell'unità operativa di Chirurgia generale del presidio ospedaliero di Sciacca, non sono emersi profili di responsabilità a carico dei sanitari che hanno prestato le relative cure al paziente". L'azienda sanitaria provinciale per sostenere la correttezza dell'operato e ottenere il rigetto delle pretese avanzate ha deciso di conferire un incarico professionale ad un avvocato esterno all'ente. Legale che verrà individuato dal direttore generale facente funzione Alessandro Mazzara.