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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Realmonte

Villette "bloccate" Scala dei Turchi, chiesti 10 milioni di risarcimento

Avanzata istanza di risarcimento nei confronti del Comune di Realmonte dalla società che sta costruendo le villette. I lavori ancora bloccati. Il proprietario del sito: "Come mai tutti si sono 'svegliati' dopo 6 anni di lavori? Ancora nessuno ci spiega cosa abbiamo sbagliato"

Dieci milioni di euro. Ammonta a tanto la richiesta di risarcimento danni avanzata nei confronti del Comune di Realmonte dalla "Co.Ma.E.R. Immobiliare srl", la società di Siracusa che sta costruendo il complesso di villette sulla Scala dei Turchi, al centro di una "rumorosa" polemica innescata - tra gli altri - da alcune associazioni ambientaliste. La richiesta, protocollata al Comune dall'avvocato di Gaetano Caristia, proprietario del "Borgo Scala dei Turchi", arriva a poco meno di un anno dalla revoca delle autorizzazioni per la costruzione di 25 villette, arrivata nel novembre scorso ad opera del Comune di Realmonte e dei vari uffici regionali.

"Non si tratta di un epilogo, ma dell'inizio di una battaglia della legalità che porterò avanti fino alla fine" dice in un comunicato stampa Gaetano Caristia. "Bisogna smetterla - ha continuato il proprietario del sito - di scoraggiare o - peggio ancora - di insinuare dubbi per tutto quello che è stato fatto a Realmonte. Dallo scorso mese di settembre non facciamo che chiedere di potere organizzare un tavolo tecnico. E ciò per dimostrare le nostre ragioni e tutto quanto è stato fatto nel corso degli anni. Ma è normale che, dopo sei anni, un imprenditore che ha investito somme ingenti sul sito debba sentirsi dire tutto d'un tratto: 'Abbiamo scherzato, non è valida la prima delibera consiliare e quindi non vale più niente'? Quello che viene spontaneo chiedersi, e che fa sorgere spontanea la domanda, è 'chi ripaga tutto quello che è stato fatto fino ad oggi?' Nel corso degli anni sul 'Borgo Scala dei Turchi' hanno interagito tutti: dal Comune alla Soprintendenza, passando per l'Assessorato regionale, Genio civile, Area archeologica e grappoli di professionisti pubblici e privati. Tutto fatto alla luce del sole; tutto ottenuto con la lentezza dovuta. Sei anni non sono uno scherzo. E dopo cosa succede? Arriva - al posto del tavolo tecnico - il tavolo che dichiara nullo tutto il lavoro fatto". 

"Quando un imprenditore decide di investire in un luogo - continua Caristia - dovrebbe essere aiutato e non vessato. Siamo al lavoro da sei anni. Ma soltanto nel 2013 gli ambientalisti, la Soprintendenza, l'Assessorato e il Comune si sono resi conto che qualcuno stava costruendo. Eppure le costruzioni si vedono benissimo anche dalla stanza del capo dell'Ufficio tecnico che ha potuto vedere sin dal primo momento le opere da noi realizzate. Io, nel corso degli anni, oltre a cercare di fare un investimento importante sul territorio, ho anche fatto altro. E se oggi la Scala dei Turchi è possibile annoverarla fra i beni tutelati dall'Unesco è perché io, Gaetano Caristia, ho portato un giorno a Realmonte l'Unesco tramite il club Unesco di Marsala. Ma questa è storia. Oggi, con un provvedimento che stiamo impugnando davanti al Tar, si è messo tutto in discussione, senza dare la possibilità a chicchessia di potere anche solamente interloquire con i signori che hanno deciso di cercare di decapitare una società che ha creduto di potere fare crescere e portare benessere in un Comune come quello di Realmonte". 

La polemica, scoppiata alla fine della scorsa estate, a pochi mesi dall'abbattimento di un "eco-mostro" proprio a pochi metri dalla marna bianca, ha visto ambientalisti e cittadini contro la costruzione delle villette, con tanto di proteste dinnanzi il Comune di Realmonte. Tra gli acquirenti delle villette, secondo indiscrezioni, ci sarebbero personaggi noti della politica e dello spettacolo.

"L'atto di diffida che abbiamo presentato al Comune di Realmonte - ha continuato Caristia - è solamente il primo di una serie di atti che stiamo intraprendendo nei confronti di tutti coloro i quali hanno preso decisioni ambigue e che ci hanno negato persino l'accesso agli atti, dichiarando di averli o persi o secretati. Non è possibile giocare con la vita degli altri, con la rispettabilità e con la dignità di chi ha sempre lavorato con onestà e che ha, come unica colpa, quella di credere ancora che in Sicilia è possibile fare gli imprenditori. Dallo scorso settembre stiamo ancora attendendo che qualcuno ci dica cosa avremmo fatto di sbagliato nel sito: ad oggi nessuno ce lo ha ancora spiegato" ha concluso l'imprenditore.

Le villette in costruzione sulla Scala dei Turchi

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