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Cronaca Ribera

Inchiesta antidroga "Bazar", scena muta per tutti gli indagati

Nelle prossime ore, acquisito il parere della Procura della Repubblica di Sciacca, il giudice si pronuncerà sulle istanze delle difese

Davanti al gip del tribunale di Sciacca, Alberto Davico, riberesi e tunisini - indagati nell'ambito dell'inchiesta antidroga denominata "Bazar" - si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Lo riporta oggi il Giornale di Sicilia. L'inchiesta ruota attorno allo spaccio di cocaina, hashish e marijuana. Vi sono degli indagati, fra l'altro, che, al momento, sono irreperibili. Si è avvalso della facoltà di non rispondere il riberese Giuseppe Fortino, 36 anni, al quale si contestano fatti di droga e la detenzione di un revolver che avrebbe portato in un locale. I suoi difensori, gli avvocati Lucia Borsellino e Antonino Armenio, hanno chiesto la revoca della misura cautelare e si attende la decisione del giudice per le indagini preliminari. Un altro riberese, Calogero Bellanca di 35 anni, al quale è stato applicato l'obbligo di dimora si è pure avvalso della facoltà di non rispondere. E' assistito dall'avvocato Mirella Vento. Non ha risposto alle domande del gip anche Mohamed Salem Haj Amed, 38 anni, tunisino, da tempo residente a Ribera che è stato posto ai domiciliari. E' difeso dall'avvocato Giovanni Forte. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere anche due assistiti dell'avvocato Giuseppe Tramuta: l'egiziano Abdelmeguid Yassin di 19 anni e il tunisino Ahmed Ben Hadj di 37 anni, entrambi sottoposti all'obbligo di dimora . 

Nelle prossime ore, acquisito il parere della Procura della Repubblica di Sciacca, il giudice si pronuncerà sulle istanze delle difese. 

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