Gara d'appalto ferma per le case popolari da demolire, Pace: "Contributi per 1 milione"
Il sindaco: "Drammatica situazione di disagio per le 60 famiglie riberesi che vennero sgomberate"
La gara d'appalto per la demolizione e ricostruzione degli alloggi popolari di largo Martiri di via Fani è ancora in corso. L'ultima riunione è stata aggiornata e, nei prossimi giorni, è in programma un’altra seduta dell’Urega. Il Comune di Ribera, intanto, ha già erogato contributi, alle famiglie sgomberate, per un milione di euro.
"Questa situazione non è più sostenibile e non mi riferisco alle difficoltà economiche che il Comune affronta mensilmente per assicurare un contributo ad ogni nucleo familiare – ha dichiarato il sindaco Carmelo Pace - . Mi riferisco alla situazione drammatica di disagio che 60 famiglie riberesi continuano a vivere a distanza di anni. Gli unici punti di riferimento in questi anni per le famiglie coinvolte sono stati il Comune di Ribera e il prefetto di Agrigento Nicola Diomede".
Era l'inizio del 2012 quando, per carenze strutturali e conseguente inagibilità, è stato disposto lo sgombero di 60 famiglie da quelle abitazioni. Da allora, i passi in avanti fatti sono stati soltanto l'aver ottenuto il finanziamento e l'avvio della gara che è stata sospesa a causa di un ricorso.
I lavori verranno realizzati grazie a un finanziamento regionale di 11 milioni di euro. Sono state 22 le offerte presentate per la gara, ma solo 13 le ditte rimaste. Adesso il numero è sceso a 5 a seguito delle valutazioni tecniche e della soglia di sbarramento. Quella in fase di espletamento all’Urega è una gara non al ribasso, ma con offerta economicamente più vantaggiosa e, dunque, con procedure più lunghe.
Queste case vennero realizzate con calcestruzzo depotenziato, ma i fatti oggetto delle indagini della Procura di Sciacca si riferiscono agli anni Settanta e così il procedimento è stato archiviato per avvenuta prescrizione. Più volte, negli ultimi anni, le forze dell’ordine sono intervenute per fare sgomberare queste case, occupate abusivamente da extracomunitari.